“Pretendiamo risposte chiare e concrete sul problema dei ritardi nei pagamenti e sull’avvio delle stabilizzazioni. L’incontro al Dipartimento lavoro della Regione Siciliana è stato l’ennesima perdita di tempo. Uno spreco di energie avvilente”. Lo dicono Vito Sardo e Mario Mingrino, coordinatori regionali dell’Ale Ugl Sicilia.
“Gli uffici – spiegano – non hanno ancora un sistema di gestione dei pagamenti. Questi, infatti, vengono effettuati ancora a mano. E’ evidente che in tali condizioni erogare 8.000 indennità per tempo, 5.000 degli Asu e 2.800 dei Pip, è materialmente impossibile”.

“Per quanto riguarda, invece, le stabilizzazioni – continuano Sardo e Mingrino – la soluzione risiede all’Ars da tempo. Ci aspettiamo che i parlamentari e il governo Musumeci si mettano a lavorarci di buona lena. E’ una questione di volontà politica, perchè le risorse ci sono. L’assunzione degli Asu, infatti, avverrebbe a saldi invariati, quindi senza nessun aggravio per il bilancio della Regione”.

“A tal proposito – concludono -, dopo aver incontrato il ministro Di Maio, nei prossimi giorni proseguiremo a Roma l’interlocuzione già avviata anche con il sottosegretario al lavoro Durigon e i tecnici del ministero. Il governo nazionale deve fare la propria parte”.

La Funzione Pubblica di Cgil e quella della Cisl, rappresentate da Gaetano Agliozzo,  Clara Crocè, Salvo Musolino Paolo  Montera,  Mario Basile e Alfredo Piede, hanno lanciato un monito al Governo regionale:

“I lavoratori Asu che da anni garantiscono i servizi nelle Pubbliche Amministrazioni non possono essere considerati lavoratori di Serie B. Siamo stanchi di Tavoli tecnici inconcludenti. La risposta alla vertenza Asu deve essere data dalla politica. Il Governatore Musumeci non può sottrarsi al confronto con i sindacati – evidenziano ancora Agliozzo,  Crocè, Musolino,  Montera,  Basile e Piede – pertanto chiediamo la convocazione delle Organizzazioni alla presenza di tutti gli assessori coinvolti nella vertenza Asu e l’utilizzo dei Lavoratori. La Regione Siciliana non può continuare a ragionare a compartimenti stagni, l’onere di una stabilizzazione non può essere solo a carico dell’ Assessorato al Lavoro – concludono – considerato che l’ 80% di questi lavoratori presta servizio presso gli Enti Locali e la restante parte presso Sanità e Beni culturali”.  I lavori sono stati aggiornati al 31 gennaio auspicando la presenza dei competenti componenti di Governo.