“Il lavoro in Italia è troppo povero e troppo pirata. Lo sanno soprattutto i giovani e le donne. Bisogna fare una legge sulla rappresentanza che elimini i contratti pirata. Si deve introdurre il salario minimo“. Lo ha detto Elly Schlein  partecipando a Piana degli Albanesi al corteo del Primo Maggio diretto a Portella della Ginestra nel ricordo della strage compiuta nel 1947 dalla banda guidata da Salvatore Giuliano, in cui furono uccise 11 persone.

Il corteo partito dalla Casa del Popolo

Il corteo è partito dalla Casa del Popolo, di via Giorgio Kastriota a Piana degli Albanesi. poi, la sfilata del primo maggio alla quale partecipa anche la segretaria del Pd Elly Schlein, ha raggiunto Portella della Ginestra, per l’evento di chiusura.

La manifestazione è organizzata dalla Cgil insieme alla Flc, la Federazione lavoratori della conoscenza. Si ricorda così il 76° anniversario della strage compiuta dalla banda guidata dal bandito Salvatore Giuliano che costò la vita ad undici persone riunite per la festa dei lavoratori. Il titolo dell’iniziativa di quest’anno è: “La conoscenza coltiva la memoria e i diritti”.

Il lavoro al centro dell’evento

Un modo per richiamare l’attenzione ai problemi del mondo del lavoro. In prima linea Mario Ridulfo, segretario provinciale della Cgil e Francesco Sinopoli, segretario nazionale della Flc. A sfilare anche Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno dei sette fratelli torturati e fucilati dai fascisti nel 1943 nel poligono di Reggio Emilia. Sfilano anche i giornalisti. E’ presente Vittorio Di Trapani presidente della Federazione nazionale della stampa, insieme alle segreterie regionale e palermitana dell’Associazione siciliana della stampa. La manifestazione è iniziata stamane con una cerimonia religiosa e la deposizione di fiori al cimitero di Piana degli Albanesi.

L’affondo contro il decreto lavoro del governo Meloni

E per la segretaria nazionale del Pd la manifestazione è stata l’occasione per bocciare senza appello il decreto lavoro del governo Meloni: “Il cosiddetto decreto lavoro che oggi il governo vuole varare è in realtà un decreto povertà e precarietà. Non è la direzione giusta. Si deve andare verso un lavoro più stabile e ben remunerato. Non è possibile che ancora non sia tutelato il lavoro digitale. Si devono potenziare gli ispettori del lavoro”.

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