• Conclusi gli Stati generali delle banche di credito cooperativo in Sicilia
  • Un piano da 744 milioni di euro per dare liquidità alla Sicilia
  • Allarme desertificazione degli sportelli,  perdute anno dopo anno centinaia di filiali

È un grido di allarme per la chiusura degli sportelli che interessa tutte le provincie siciliane quello che si alza dalla due giorni degli stati generali delle banche di credito cooperativo, organizzata dalla Uilca Uil Sicilia. A confrontarsi parti sociali con Giuseppe Di Forti, presidente Banca Sicana, Gruppo Cassa Centrale Banca, ed il Dg della BCC Pachino, Gruppo Iccrea, Corrado Bongiovanni, sulle numerose nuove problematiche che affliggono il credito cooperativo.

Nuova liquidità per il mondo delle BCC

Quello che è venuto fuori è che il dettato dell’ articolo 45 della Costituzione Italiana che “riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata” sembrerebbe oggi piuttosto disatteso nella forma e nella sostanza. “Difendere gli sportelli è fondamentale – ha detto Riccardo Savona presidente commissione bilancio dell’ARS – perché le BCC sono la “mano lunga” sui territori e quindi conoscono effettivamente le esigenze della gente e dei territori”. “Noi come Regione siciliana – ha aggiunto Savona – siamo in condizione di aiutare il mondo delle BCC anche se siamo da supporto poiché la legge non ci dà più la competenza esclusiva in materia come una volta. A tal proposito sto portando avanti un provvedimento da 744 milioni di euro che credo entro la settimana sarà esitato e darà liquidità ai nostri territori, anche attraverso l’Irfis, esplorando nuove convenzioni con le BCC per cercare di spronare le piccole e medie imprese a utilizzare le risorse disponibili”.

Il problema della desertificazione degli sportelli

Paolo Crielesi , segretario responsabile del Coordinamento Uilca BCC, ha sottolineato  come la Sicilia abbia bisogno di un supporto strategico anche da parte di aziende del perimetro locale. “Un territorio che ha bisogno di un credito diverso, noi appunto nel nostro slogan abbiamo immaginato “banche differenti” quindi vogliamo essere banche diverse e vogliamo essere un sindacato che faccia la differenza.” Giuseppe Gargano, segretario generale Uilca Sicilia, ha posto l’accento sulla desertificazione degli sportelli. “Abbiamo già perduto anno dopo anno centinaia di filiali in ambito Abi, adesso anche in ambito Bcc a causa di ristrutturazioni, fusioni e della rivisitazione del sistema rischiamo di perdere tante filiali, alcune le abbiamo già perse, e posti di lavoro. Noi ci batteremo per tutelare i lavoratori anche rispetto a paventate mobilità selvagge”.

Le banche si allontanano dal territorio

“Le banche di credito cooperativo – ha aggiunto Rosario Mingoia segretario responsabile Unicredit Banca – nascono storicamente per essere vicine al territorio. Oggi vengono snaturate nel ruolo perché nel momento in cui interviene la riforma Renzi si concretizzano mega aggregazioni alle quali queste Bcc non erano né pronte né abituate. Oggi ci ritroviamo delle mega fusioni e certamente ciò comporta un allontanamento dal territorio, dalle imprese, dai cittadini e soprattutto una gestione e un nuovo modello organizzativo alla quale le piccole banche di credito non erano preparate”.