Tre impegni e tre precise date di completamento per altrettante importanti infrastrutture siciliane che i deputati 5 stelle hanno cerchiato in rosso sul proprio calendario.
“Prendiamo atto del passettino in avanti rispetto alla politica degli annunci e delle finte inaugurazioni, ma non ci lasciamo incantare. Vigileremo attentamente per controllare che quanto annunciato dal governo si traduca in realtà”.
Lo dicono i deputati 5 stelle Salvatore Siragusa, Nuccio di Paola e Giovanni Di Caro, che hanno partecipato oggi all’audizione in commissione Ambiente all’Ars, cui erano presenti l’assessore Falcone e dirigenti della Regione e dell’Anas.
Le tre opere in questione sono la ristrutturazione del viadotto Akragas (Morandi) di Agrigento (data di completamento annunciata dicembre 2021) il dragaggio del porto di Gela (inizio lavori maggio 2019) e ammodernamento SS. 121 (completamento opere gennaio 2020).
Sulla data fornita per il dragaggio del porto di Gela, Di Paola non nasconde le proprie perplessità: “Dopo tanto attendere – afferma il deputato – si scopre che si deve aspettare ancora otto mesi per l’inizio dei lavori di semplice dragaggio. Speriamo comunque non si debba attendere oltre. Se a maggio i lavori non partono ci faremo sentire. Anzi, visto che ci siamo, al governo chiederei di restituire al territorio di Gela i 400 mila euro, utilizzati per il canale di emergenza che oggi non esiste più”.
“La SS 121 – afferma Siragusa – rappresenta la quintessenza dell’incapacità di chi ci ha governato fino ad oggi. Adesso sono finiti i tempi delle inaugurazioni fantasma. Il governo oggi si è assunto obblighi precisi, vigileremo affinché siano rispettati. All’esecutivo chiediamo anche l’assunzione della responsabilità di eventuali fallimenti. Intanto vedremo se arriveranno subito nel cantiere i 200 operai annunciati dal governo”.
“Oggi – afferma Di Caro – ci è stato detto che entro 2 anni e mezzo sarà ristrutturata la porzione del ponte Akragas attualmente chiusa. Siamo disposti ad aspettare anche tre anni, purché l’operazione vada in porto. Il governo tenga a mente però che a prescindere dal viadotto Morandi va migliorata la viabilità alternativa, che attualmente è al collasso. La chiusura dalla galleria Spinasanta, ad esempio, sta facendo collassare la città di Agrigento, stretta in una morsa di traffico che la paralizza”.
Al Governo, Di Caro chiede un ulteriore impegno sulla 121.
“Metta su un piano B in caso di fallimento dell’azienda che si occuperà dei lavori. Non vorremmo trovarci di fronte all’ennesima incompiuta”.
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