Già lo scorso aprile la FISM, Federazione Italiana Scuole Materne aveva lanciato l’allarme a causa della sospensione delle attività didattiche durante l’attuale pandemia da Covid-19.

Inevitabilmente, i Gestori privati di tale comparto della scuola lamentavano le ricadute economiche affatto trascurabili per quanti lavorano nel settore delle scuole paritarie, comunque parti integranti del sistema d’istruzione scolastica.

Solo in Sicilia, secondo i dati FISM, sono 1.024 le scuole paritarie, frequentate da 41.332 studenti, per il 70% si tratta di bambini della scuola dell’infanzia (tre-sei anni). Anche altre sigle nazionali del comparto delle scuole paritarie, la CISM (Conferenza Italiana Superiori Maggiori) e la USMI (Unione Superiore maggiori d’Italia), consapevoli del drammatico momento che vive il Paese, rivendicano la necessaria tutela anche per il settore delle scuole paritarie, con il timore che in assenza di misure adeguate, circa un terzo di tale offerta formativa sarà costretta a chiudere i battenti, trasferendo qualcosa come 300 mila allievi verso la scuola statale, determinando comunque – di conseguenza – la necessità di finanziare tale maggiore domanda d’istruzione a carico delle casse statali.

Da questa premessa, nasce una due giorni di mobilitazione all’insegna del “rumore educativo” ed “educato, costruttivo” come lo definiscono i vertici delle associazioni promotrici (madre Yvonne Reungoat, presidente USMI, e padre Luigi Gaetani, presidente CISM) con l’ambizione di coinvolgere tanto i genitori dei 900 mila studenti delle scuole paritarie interessate, quanto più complessivamente i 7 milioni di allievi delle scuole statali, i docenti, il personale della scuola, la società civile, tutti chiamati a soccorso della scuola italiana e, con essa, del principio di libertà di scelta educativa e della parità scolastica tra pubblica statale e pubblica paritaria.

Il 19 e 20 maggio le scuole paritarie sospenderanno quindi le lezioni on line dalle loro piattaforme affinché sia data eco alle criticità finanziarie in cui versano le rispettive gestioni, dove peraltro vi lavorano stabilmente, a livello nazionale, ben 180 mila dipendenti.

Lo slogan di questa due giorni sarà #noisiamoinvisibiliperquestogoverno e sarà diffuso in ogni sito web delle scuole aderenti, con l’auspicio che la manovra parlamentare nazionale possa adoperarsi anche per tale “grembo” d’istruzione dove, al pari della scuola statale, si entra comunque “bambini e si esce cittadini di uno Stato democratico”.

Anche in Sicilia si annunciano adesioni da parte delle varie gestioni. Ad esempio, a Palermo, anche la Scuola Primaria e dell’Infanzia Cuore Immacolato di Maria si unisce alla protesta nazionale delle scuole paritarie, indetta dalle presidenze nazionali dell’Usmi e della Cism, appunto nei giorni 19 e 20 maggio, con una mobilitazione straordinaria di docenti, studenti e famiglie.

“Proprio in questo periodo, così delicato e difficile per tutti – sottolinea la coordinatrice didattica, suor Consuelo – il governo non accoglie il grido di allarme lanciato dalle scuole paritarie e da tante famiglie che versano in uno stato di disagio civico ed economico.
La scuola CIM, in modo coeso e veemente, manifesterà con molteplici iniziative ed eventi in queste due giornate. Flashmob, disegni, cartelloni, interviste, dibattiti coinvolgeranno in prima linea insegnanti, allievi e genitori attraverso vari canali social come Facebook e Instagram, nonché testate giornalistiche e siti web”.

Perché la ripresa del Paese, malgrado l’emergenza sanitaria, non può che partire anche dalla scuola italiana.

Per la cronaca, nella legge di stabilità regionale approvata lo scorso 2 maggio dall’ARS, si sono anche previste una serie di misure a favore di quelle scuole paritarie della Sicilia che abbiano proceduto con propria determinazione, alla riduzione di quota parte delle rette scolastiche.

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