30 anni di vita per l’Ebas Sicilia, il successo di un ente esploso durante la pandemia. Una grande festa piena di successi quella di Ebas Sicilia, svoltasi nell’aula magna Vincenzo Li Donni, presso il dipartimento di scienze economiche, con la partecipazione di autorità politiche e civili e tutto il mondo che compone l’ente bilaterale. Un riferimento per tutto il comporto artigiano, per i lavoratori, le famiglie e le imprese, che oggi celebra il successo della bilateralità artigiana e che, proprio nel periodo più nero, è stato una opportunità di welfare per imprese e lavoratori fronteggiando la cassa integrazione per un valore di 100 milioni di euro.
“Il covid ha acceso un faro sulla nostra bilateralità e ci siamo trovati ad avere un’attenzione mai avuta prima” -dichiara Florinda Scala, presidente ebas Sicilia-. Oggi l’ebas (ente bilaterale dell’artigianato costituito da Cna, Casartigiani, Confartigianato e Claai, in rappresentanza delle imprese artigiane e da Cgil Cisl e Uil in rappresentanza dei lavoratori) ha una grande responsabilità: essere capaci di comunicare le misure messe in campo e contrastare la povertà affinché ciascuno abbia una propria dignità lavorativa. Ma non solo, oggi l’ente pensa al futuro, incrementando prestazioni in quantità e qualità, e passando da 3 mila imprese nel 2020, a poco meno di 9 mila imprese e 25 mila lavoratori nel 2022.
Conosciamo meglio l’Ebas Sicilia
L’Ebas Sicilia (ente bilaterale dell’artigianato Sicilia) venne costituito nel 1993 da Cna (casartigiani), confertigianato e claai, in rappresentanza delle imprese artigiane e da Cgli, cisl, e uil in rappresentanza dei lavoratori. “L’ebas rappresenta un’eccellenza del territorio poiché offriamo alle aziende e ai lavoratori servizi che altri non offrono, perché possiamo puntare su una struttura snella, senza costi di gestione elevati e perché decidiamo di redistribuire agli iscritti sotto forma di contributi, la gran parte delle risorse derivanti dalla raccolta della contribuzione pagata dalle imprese” -sostiene Florinda Scala- “Raccontare oggi l’esperienza di questi 30 anni di bilateralità artigiana in Sicilia, significa per noi narrare come si sono evolute le relazioni sindacali del comparto artigiano”- conclude-.
La mission dell’ente Ebas Sicilia
La mission dell’ente bilaterale consiste nel facilitare l’ingresso, nel rispetto delle norme, alle misure di sostegno e le varie opportunità per le imprese. Ciò che è fondamentale è quindi accorciare le distanze con il mondo dell’artigianato e far dialogare imprenditori e politica affinché le nuove proposte possano essere motivo di ulteriore crescita. Altro tema fondamentale affrontato è stato il tema dei giovani: “Perché molti giovani scelgono di non investire sull’artigianato”? -ci si è chiesto durante il dibattito-. Durante la tavola rotonda, a cui sedevano i rappresentanti dei lavoratori, sono state elencate le azioni fondamentali per accrescere il futuro dell’artigianato:
- Attenzionare l’apprendistato
- veicolare il turismo
- dare dignità al lavoro
- creare imprese capaci di adattarsi ai cambiamenti della società
“Abbiamo necessità di consolidare una bilateralità rinnovata che diventa strumento per lo sviluppo di sistemi di welfare territoriali da un lato, e dall’altro con il suo modello di relazioni industriali di tipo partecipativo, diventa strumento principe per aumentare la competitività delle imprese e promuoverne la capillare diffusione del territorio” -dichiara Rosanna Laplaca, vicepresidente ebas-.
Le parole di Tamajo
L’assessore regionale alle Attività produttive, Edmondo Tamajo, ha voluto sottolineare l’importanza della bilateralità artigiana. “Faccio gli auguri all’Ebas per i suoi trent’anni – ha detto Tamajo –. L’ente bilaterale, come me, ha una mission: facilitare l’accesso, nel rispetto delle norme e della legge, alle misure di sostegno e le varie opportunità per le imprese. Insomma accorciare le distanze con il mondo dell’artigianato. Un dialogo costante per la promozione e nella tutela di un intero settore e delle aziende che ne fanno parte, raccogliendo richieste e proposte e portandole all’attenzione del mio assessorato e della politica tutta. È necessario che questo dialogo sia mantenuto attivo e le tematiche sempre aggiornate rispetto alle reali necessità delle aziende, soprattutto in anni complessi come questi che stiamo vivendo”.
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