La controversa norma “moltiplica-poltrone”, che permetterebbe a ciascun sindaco siciliano di aggiungere un assessore alla propria giunta, potrebbe tornare in vigore. Dopo essere stata inizialmente rimossa dal disegno di legge di riforma degli enti locali, la norma è stata reintrodotta tramite un emendamento, ed oggi pomeriggio si voterà all’ARS.
Un emendamento contestato
L’emendamento, inizialmente parte integrante del disegno di legge, era stato stralciato su richiesta del presidente della Regione, Renato Schifani, contrario all’aumento delle poltrone negli enti locali, anche a invarianza di spesa. La sua reintroduzione ha acceso il dibattito politico, con l’opposizione che accusa la maggioranza di incoerenza.
La sfida di Di Paola
Nuccio Di Paola, leader del Movimento 5 Stelle in Sicilia, ha ripresentato l’emendamento, sfidando apertamente Schifani e chiedendo il voto segreto. L’obiettivo è mettere in luce le divisioni interne alla maggioranza e dimostrare se il presidente gode effettivamente della fiducia del suo schieramento.
Maggioranza trasversale?
Nonostante le dichiarazioni di contrarietà di Schifani, si ipotizza la formazione di una maggioranza trasversale a favore dell’emendamento. I grillini mirano a risolvere una questione politica a Gela, mentre il centrodestra, che amministra la maggior parte dei comuni siciliani, vede di buon occhio l’aumento del numero di assessori.
Un voto segreto e le sue conseguenze
Il voto segreto potrebbe rivelare fratture all’interno della maggioranza, con alcuni esponenti di Forza Italia potenzialmente tentati di votare contro la linea del governo. La norma, se approvata, avrebbe ripercussioni immediate su diverse città, tra cui Palermo e Catania.
Altre poltrone in arrivo?
Oltre alla norma “moltiplica-poltrone”, il disegno di legge prevede anche l’introduzione della figura del consigliere supplente, che subentrerebbe ai consiglieri nominati assessori. Anche questa norma sembra godere di un ampio consenso trasversale, tanto che la sua entrata in vigore non è rinviata alla prossima legislatura.
Possibili complicazioni nei piccoli comuni
L’introduzione del consigliere supplente potrebbe creare problemi nei piccoli comuni, dove il numero di non eletti disponibili a subentrare potrebbe essere insufficiente. Per evitare il blocco dell’attività amministrativa, la legge prevede che, in via transitoria, gli assessori possano mantenere anche il ruolo di consiglieri.
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