I 53 programmatori assunti dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo con contratto a tempo determinato attraverso con un concorso pubblico del 2020, dopo 30 mesi di servizio il 30 aprile saranno licenziati, e passeranno un 1° maggio da disoccupati. A comunicarlo sono stati gli stessi precari.

La rabbia dei programmatori

“Lo scorso 12 aprile si è svolta una riunione tra i sindacati e il Commissario Straordinario dell’ASP di Palermo Daniela Faraoni ed è emerso che non verranno prorogati i contratti dei Programmatori in scadenza il 30/04/2023 pur in presenza delle risorse economiche in quanto i posti sono previsti in pianta organica e in attesa di essere coperti dai vincitori del concorso in itinere. Una decisione senza giusta causa quella di non prorogare i contratti perché i programmatori occupano posti vuoti in pianta organica – si legge nella nota -. La Sanità Siciliana ha bisogno di investimenti e risorse umane e non può permettersi di disperdere le professionalità e le competenze che fino ad oggi sono stati utili.

La politica da un lato è a favore di creare posti di lavoro, al fine di evitare che i giovani lascino la Sicilia e dall’altro lato l’azienda Asp di Palermo cerca di abbandonare quei lavoratori, di cui ha speso fior di quattrini per formarli, in poche parole “levati tu che haiu a trasiri iu!” I programmatori non ci stanno è l’ennesima ingiustizia e umiliazione ai danni dei 53 Programmatori, che vedono, pertanto, lesa la propria dignità. Non staremo a guardare dinanzi a queste prese di posizione del Commissario Straordinario dell’Asp di Palermo. Torneremo in piazza a manifestare insieme ai sindacati. La politica ha il sacrosanto diritto di prendersi le proprie responsabilità”.

Supporto fondamentale durante la pandemia

“In questi difficilissimi mesi, abbiamo lavorato accanto a medici e infermieri, dando supporto fondamentale per l’emergenza pandemica, rischiando in prima persona, quando ancora non c’erano i vaccini, rimanendo spesso anche oltre l’orario di servizio con dedizione e senso del dovere. In questi anni l’ASP di Palermo, ha investito molto su di loro, acquisendo nel frattempo un bagaglio di competenze che la Sanità Siciliana non può permettersi di disperdere – continua la nota -.  I dipendenti Programmatori, hanno svolto non solo attività relativa all’emergenza Covid-19, ma bensì anche attività istituzionale non afferente all’emergenza Covid- 19. In mancanza di specifica motivazione il concorso pubblico è recessivo rispetto alla stabilizzazione del personale precario. Se da un lato le disposizioni legislative prevedono che la stabilizzazione del personale sia facoltativa e non obbligatoria da parte dell’ente ASP, dall’altro lato la decisione dell’ente di indire un concorso pubblico, in luogo della stabilizzazione per gli stessi profili professionali del personale precario, ha necessità di una motivazione rafforzata nei confronti di quel personale che ambisca, a entrare nei ruoli della pubblica amministrazione”.

 

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