Il terremoto provocato ieri dai sei arresti per la questione dei falsi invalidi e del dirigente medico dell’Asp Agostino Genova rischia di lasciarsi dietro ancora più macerie e di scoperchiare una realtà peggiore di quello che sembra. La storia infatti non finisce qui: gli inquirenti e non solo loro starebbero “spulciando” tutte le concessioni di invalidità degli ultimi 10 anni. Una lente d’ingrandimento necessaria, fa sapere chi indaga e le autorità competenti, per non lasciare nulla al caso.
Cuffaro: “Genova espulso dal partito”
“Stamattina, un minuto dopo aver appreso dalla stampa la notizia dell’indagine della guardia di finanza, abbiamo immediatamente sospeso Agostino Genova dalla Dc. Siamo stati tempestivi nell’emettere il provvedimento di sospensione, così come abbiamo reso noto attraverso un comunicato, e, dopo aver letto le intercettazioni diffuse dalla stampa, lo abbiamo espulso”. Lo dichiara il segretario nazionale della Dc, Totò Cuffaro. “Siamo profondamente indignati e disgustati sia per il discredito delle
Istituzioni che appare nelle parole utilizzate e che sono state intercettate. A Genova, lo ribadisco, abbiamo inviato una lettera di sospensione con effetto immediato dal partito e poco dopo di espulsione. Esprimiamo, inoltre, totale fiducia nel lavoro della magistratura che, siamo certi, accerterà rapidamente i fatti di una vicenda che desta profondo turbamento”, dichiara Cuffaro.
“In queste ore – prosegue – stanno inoltre emergendo intercettazioni nelle quali Genova fa il mio nome. Credo sia opportuno che vengano pubblicate tutte le conversazioni avute con lui. Da queste verrà fuori la mia esigenza di legalità e di ricerca del consenso pulito. Tutte le volte che ho parlato con lui, ho sempre ribadito la necessità di legalità e correttezza nell’operare, ricordando quanto fosse importante per i dirigenti gli iscritti e gli elettori della Dc, avere un partito libero, aperto e soprattutto che rispetti i principi di legalità e correttezza politica”.
I soldi nella villa di Genova
Nella villa di Agostino Genova, dirigente medico dell’Asp di Palermo arrestato oggi per corruzione e falso, a Poggio Ridente, i finanzieri hanno trovato 300 mila euro in contanti. Erano dentro la cassaforte e sono stati sequestrati assieme a orologi di lusso e una Porsche Boxster.
“L’accompagnamento è per tutta la vita”
“L’accompagnamento è per tutta la vita”. Dicevano questo i dipendenti di un Caf a San Giuseppe Jato, sollecitando una falsa invalida al pagamento di quanto dovuto: “Vedi che il dottore te lo fa togliere l’accompagnamento”. Erano i giorni della campagna elettorale, e Agostino Genova, invitava alla prudenza: “Siamo in una fase molto attenzionata, super attenzionata, anzi enormemente attenzionata”, diceva alla Di Fiore, anche lei ai domiciliari. Ovviamente, nessuno si aspettava di essere intercettato. I finanzieri hanno controllato: la signora di cui parlavano era una finta cieca. D’altra parte è lo stesso Genova ad affermare in un’intercettazione: “A me mai mi hanno fottuto, io è dal 1990, io ho fatto 40 anni che ammuogghio centomila verbali, non mi hanno fottuto mai…”.
“Mi devi dare di più”
“Mi devi dare di più perchè io ho spese”, diceva il dirigente dell’Asp a Piera Di Fiore, la donna che faceva da intermediaria tra il pubblico ufficiale e chi chiedeva benefici assistenziali come assegni di invalidità. Genova, secondo gli investigatori, in cambio di soldi e regali, avrebbe accelerato l’iter delle pratiche e in alcuni casi fatto risultare che i richiedenti avevano i requisiti per chiedere i benefici pur non avendo fatto alcun controllo.
Nel chiedere più soldi il medico fa riferimento alle spese che deve affrontare. Secondo la Finanza il cenno è ai soldi pagati per la campagna elettorale delle ultime comunali dove l’uomo è stato candidato, senza essere eletto, sia a Palermo che a Partinico. Sia Genova che la Di Fiore sono ai domiciliari.
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