“Così bar e ristoranti non sono messi in condizione di aprire, il protocollo Inail è inadeguato anche per questo settore! Già ieri lanciavo un grido di allarme sulla sua inadeguatezza in relazione al settore balneare, oggi torno a ripeterlo a gran voce: non si può usare la rigidità del “burocratese” per un settore che non si conosce! Ne ho parlato subito al Presidente Musumeci che ha raccolto immediatamente le legittime esigenze degli esercenti bar e ristoranti, settore che altrimenti rischierebbero di non aprire, creando un danno enorme al Pil della regione siciliana, già in difficoltà.
Oggi alle 15 il Presidente Musumeci, con Bonaccini e Toti, avrà una riunione della cabina di regia con il governo Conte, mettendo all’ordine del giorno proprio i temi segnalati, con proposte alternative provenienti dalle maggiori associazioni di categoria, tra cui quella della FIPE Confcommercio regione Siciliana, anche questa volta toccherà al Presidente Musumeci, in rappresentanza di tutte le regioni del Sud, fare sintesi con le altre regioni e portare buon senso e concretezza ai provvedimenti targati Conte”. E’ quanto dichiara Giusi Savarino, deputata regionale di DiventeràBellissima nonché presidente della commissione Ambiente dell’Ars.

L’annunciata ordinanza con la quale la Regione avrebbe dovuto aprire moltissime attività da lunedì’ 18 che doveva essere varata ieri, ancora non c’è.

Il Presidente della Regione avrebbe dovuto definirla ieri sera ma da Roma non sono arrivate le indicazioni con i protocolli di sicurezza per ogni singola attività se non quelle dell’Inail che vengono bocciate senza appello dalla Regione siciliana e soprattutto non è arrivato neanche in bozza il decreto Legge con il quale il governo demanda alle Regione alcuni poteri di riapertura differenziata in questa fase della Pandemia che mostra dati molto diversi da regione a regione.

In assenza di queste scelte Musumeci non ha intenzione di assumersi la responsabilità di fare un salto in avanti e avviare uno scontro con Roma o magari davanti al Tar come accaduto in Calabria. Tutto lo staff è mobilitato. Non appena arriveranno notizie sarà immediatamente avviata la fase di predisposizione della nuova ordinanza che potrebbe vedere la luce anche stasera.

E’ importante fare presto perché bisogna dare notizie ai commercianti che devono avere il tempo di predisporre tutto ciò che serve per la riapertura. Se le notizie certe non saranno disponibili entro stasera c’è il rischio che molti non possano aprire lunedì proprio perché il fine settimana potrebbe impedire il reperimento di materiali e dotazioni necessarie per le modifiche da fare ai locali. C’è, insomma, il rischio che questo ritardo faccia slittare la ripartenza pur in presenza di un ordinanza che permette di aprire.

In Sicilia, peraltro, si pensa a regole meno stringenti di quelle, spesso inattuabili, previste dall’Inail e dalle bozze dei provvedimenti nazionali.

L’ordinanza introduce l’obbligo della mascherina in tutti i locali chiusi sia per gli operatori che per i clienti naturalmente con differenziazioni durante la consumazione in bar e ristoranti. Gli ingressi dovranno essere contingentati in relazione alle dimensioni dei locali

La bozza siciliana parla di un metro e mezzo di distanza fra i tavoli dei bar e dei ristoranti (e non due o addirittura 4 metri) per consentire qualche coperto in più, niente plexiglas, invita i comuni ad avvalersi delle norme nazionali e consentire l’uso degli spazi pubblici all’aperto in massa.

L’ordinanza di Musumeci, poi, andrebbe anche un po’ oltre facendo ripartire il Trasporto pubblico locale. Via libera a tutte le corse di autobus e treni all’interno della Regione ma con l’indice di riempimento dei posti al 40% come già avviene sugli autobus urbani.

Gli step successivi potrebbero essere già indicati in questa ordinanza e sono quelli di cui si parla da qualche giorno: dal 25 maggio riapertura delle palestre, dal 1 giugno apertura delle spiagge e riapertura dei confini regionali ma con autocertificazione per viaggiare da e per la Sicilia con giustificato motivo.

Tutto questo, però, sarà al centro della Conferenza Stato Regioni di oggi nella speranza che si esca dall’impasse
di una trattativa che si annuncia difficile.