Ci vorranno sei mesi di lavoro per permettere la riapertura dell’ippodromo della Favorita. È stato firmato al Comune di Palermo il contratto di concessione con la società toscana Sipet che gestirà la struttura per 30 anni. A fronte di un canone di 166 mila euro la Sipet si occuperà di ridare lustro alla struttura finita nell’abbandono dopo scandali e infiltrazioni della criminalità organizzata. Nei mesi scorsi, infatti, era scattata una interdittiva nei confronti della società che gestiva gli impianti.

Dal 7 dicembre 2017 i cancelli sono rimasti sbarrati. Dopo due anni è arrivata l’aggiudicazione alla Sipet, unica che ha partecipato alla gara. Serviranno almeno altri 6 mesi per tornare a far funzionare al meglio la struttura.
In particolare per la fruizione del complesso il concessionario si impegna ad effettuare interventi di bonifica di tutti gli elementi costituiti presumibilmente da fibro-cemento esistenti all’interno del complesso, compreso quelli dei corpi privi di regolare concessione edilizia, di demolizione dei fabbricati esistenti privi di regolare concessione edilizia. La Sipet di occuperà anche di realizzazione di tutti gli interventi di ristrutturazione ed impiantistica di tutti gli edifici, di quelli esistenti alla data del 1937, di quelli esistenti alla data del 1956, pista e tutte le parti che costituiscono il complesso sportivo.

I lavori inizieranno subito e si stima che avranno una durata di circa 6 mesi. Intanto la società presenterà la documentazione al Ministero dell’Agricoltura per l’inserimento dell’ippodromo nella programmazione dell’attività sportiva equestre del 2021. Potrà comunque prima avviare le attività accessorie previa verifica dei lavori fatti per esempio il ristorante o l’uso di parti dell’impianto per altre attività compatibili

“Apprezzo il lavoro fatto dall’assessorato al Patrimonio – ha detto il sindaco Orlando alla consegna dell’ippodromo in concessione – e da tutti gli uffici per rendere finalmente possibile la riapertura dell’ippodromo così come apprezzo la disponibilità della società a garantire il reimpiego dei lavoratori che già erano impegnati nell’impianto, garantendo così serenità occupazionale a decine di famiglie in un momento particolarmente delicato”.

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