“Quella tua dichiarazione ti ha rovinato…”. “Mamma, non iniziamo a costruire castelli in aria”. uesto dicevano gli indagati per l’omicidio di Aldo Naro mentre si stava eseguendo l’autopsia sul corpo del giovane medico. Naro morì a causa di un al pestaggio a Palermo, nella discoteca Goa, la notte di San Valentino, il 14 febbraio del 2015.

Le intercettazioni

Come riporta il giornale di Sicilia,  mentre si stava per svolgere la nuova autopsia sul povero corpo massacrato di Aldo Naro, gli inquirenti ascoltavano le conversazioni degli indagati per omicidio. Registrazioni che ieri mattina sono comparse all’udienza preliminare, il prossimo 8 marzo il giudice Rosario Di Gioia deciderà se rinviare a giudizio per omicidio i tre buttafuori, Gabriele Citarrella, Pietro Covello e Francesco Troia, come chiede il pm Enrico Bologna, sospettati di avere partecipato al pestaggio del giovane medico di San Cataldo. I tre sono indagati per il reato di omicidio in concorso. Si tratta del procedimento nell’ambito del quale la nuova autopsia e la tac 3d virtopsy hanno certificato la molteplicità e la multilateralità dei colpi sferrati in rapida sequenza nella regione cranica del giovane medico.

Cosa diceva la perizia

“Un solo colpo non avrebbe potuto generare una tale emorragia cerebrale e le lesioni ossee”. Così scrivevano i periti nominati dal Gip Filippo Serio nel procedimento per omicidio volontario. Dopo la riesumazione del cadavere, i risultati della Tac 3D in modalità virtopsy e della nuova autopsia hanno confermato la tesi sostenuta dalla famiglia del giovane medico ucciso la notte del 14 febbraio 2015 nella discoteca Goa di Palermo: brutalmente pestato, Aldo è morto a causa di numerosi colpi inferti al collo, al capo e in faccia. La perizia – firmata da Pietrantonio Ricci, Umberto Sabatini e Domenico Laganà – ribaltò dunque l’esito dell’autopsia eseguita poche ore dopo l’omicidio da Paolo Procaccianti presso il Policlinico di Palermo.

Sono una condanna al momento

Sono passati sette anni esatti e per questa vicenda terribile ha pagato sostanzialmente solo un ragazzino, all’epoca dei fatti minorenne, Andrea Balsano, condannato a 10 anni, che ha confessato di avere ucciso da solo il dottore. Ma la famiglia Naro non ha mai creduto a questa presunta verità e con ostinazione ha cercato di fare luce completa su quanto accaduto quella notte ed è riuscita a far riesumare la salma affinché si svolgesse un nuovo esame autoptico. È stata la svolta.

Le condanne per rissa

La Corte d’Appello di Palermo nel luglio 2021 ha confermato le condanne per il reato di rissa aggravata: due anni di reclusione per Giovanni Colombo, Pietro Covello e Mariano Russo, oltre al risarcimento dei danni per le parti civili e al pagamento delle spese. Assolto Francesco Meschisi.

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