Luana Cammalleri, la donna arrestata oggi insieme all’amante con l’accusa di avere ucciso il marito, Carlo Domenico La Duca, e averne fatto sparire il corpo, in passato era stata indagata per minacce nei confronti della suocera. Durante una lite le aveva stretto attorno al collo il filo del telefono di casa e la vittima l’aveva denunciata.

Carlo e la moglie si stavano separando

Il giorno prima che La Duca sparisse si era celebrata l’udienza per minacce a carico della Cammalleri in cui la suocera si era costituita parte civile. Prima che se ne perdessero le tracce l’indagata e il marito si stavano separando, ma continuavano a vivere insieme in un casolare a Cerda, vicino all’azienda agricola di famiglia.

Si scava per cercare il corpo

La suocera e il figlio abitavano al piano superiore, la Cammalleri e i figli in quello di sotto. Nel terreno di proprietà dell’agricoltore e in alcuni campi che appartengono all’amante della indagata, Pietro Ferrara, i carabinieri stanno scavando alla ricerca del cadavere di Lo Duca. Ferrara, che era il miglior amico della vittima e viveva con la sua compagna, lavorava come agricoltore nell’azienda di Lo Duca. Il caso della scomparsa dell’uomo è stato a lungo trattato dalla trasmissione Chi l’ha visto.

I familiari non hanno mai creduto all’allontanamento volontario

“È un momento drammatico per i familiari di Carlo La Duca, in quanto avere appreso che persone a lui vicinissime potrebbero essere coinvolte nella sua sparizione non fa altro che acuire il loro dolore”, ha dichiarato l’avvocato Salvatore Pirrone che assiste, fin dall’inizio di questa vicenda, la madre e gli altri familiari della persona scomparsa. “La madre e i parenti non hanno mai creduto nell’allontanamento volontario di Carlo – aggiunge il legale – che era molto legato alla madre e, soprattutto, ai due figli che ora hanno 9 e 13 anni. Abbiamo sempre avuto fiducia nella Giustizia e supportato, nel rispetto dei ruoli, il difficile lavoro degli inquirenti, adesso aspettiamo l’inizio del processo a carico degli arrestati per costituirci parte civile”.

La scomparsa nel 2019

Era il 31 Gennaio del 2019 e del piccolo imprenditore agricolo di Termini Imerese si persero le tracce, non si seppe più nulla. Qualche settimana prima scomparvero i suoi cani. Un fatto che forse lasciava presagire qualcosa di brutto. Carlo Domenico La Duca non si è più trovato. Oggi però la svolta e l’arresto della moglie e dell’amante, compagno di una vita dell’uomo. Sono accusati di omicidio e di soppressione di cadavere. Il cadavere è proprio quello dell’agricoltore di Termini Imerese.

Le investigazioni che hanno portato al fermo

Attraverso le indagini coordinate dalla procura di Palermo con intercettazioni, analisi dei tabulati, analisi immagini dei sistemi di videosorveglianza, assunzione d’informazioni e acquisizioni informatiche e documentali, iniziate sin dalla scomparsa di La Duca il 31 gennaio 2019, sono emersi gravi indizi nei confronti della moglie e dell’amico che avrebbero avuto una relazione sentimentale clandestina.

Demoliti gli alibi

I due dopo avere pianificato l’omicidio, hanno attirato la vittima a Palermo nel terreno di proprietà dell’arrestato e lo hanno ucciso. Poi hanno portato la sua autovettura a circa 12 chilometri di distanza dal luogo del delitto per depistare le indagini. Le acquisizioni investigative hanno anche permesso di demolire gli alibi che i due avevano creato nel corso del tempo per tentare di allontanare l’attenzione degli inquirenti.

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