Pena ridotta da da 12 anni a 9 anni e 4 mesi per Francesco Mineo, 48 anni, che a causa di un pugno uccise camionista di 60 anni Roberto Impellizzeri per avergli negato una sigaretta. Secondo i magistrati della Corte d’assise d’appello l’omicidio fu preterintenzionale.

Lo riporta il Giornali di Sicilia. L’omicidio avvenne a Bagheria ma il pugno, secondo quanto sostiene il giudice, non venne sferrato con l’intenzione di uccidere il 60enne. Mineo, nonostante sia stato riconosciuto responsabile del decesso del camionista anche in appello, ottiene uno sconto di pena.

L’accusa per l’uomo è passata da omicidio volontario a preterintenzionale e l’entità della pena, condizionata anche dalla riduzione di un terzo, prevista per il rito abbreviato ha lasciato i familiari “distrutti e amareggiati, perché la loro vita è stata rovinata“, come hanno sottolineato i legali della vedova e i tre figli della vittima che si sono costituiti parte civile. Intanto i difensori di Mineo hanno annunciato il ricorso alla sentenza. 

L’imputato è libero per questo processo, perché erano scaduti i termini di custodia: solo se la condanna dovesse diventare definitiva andrà in carcere.

Roberto Impellizzeri venne lasciato agonizzante per terra in via Ignazio Lanza di Trabia l’8 aprile del 2017. Morì in ospedale il 25 maggio successivo. Mineo venne incastrato dalle immagini di videosorveglianza. Il presunto assassino e la vittima si conoscevano. Mineo si avvicinò per chiedere una sigaretta ma il camionista lo allontanò. A quel punto l’imputato sferrò un violentissimo pugno contro la testa di Impellizzeri. 

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