La Procura di Palermo ha chiesto la condanna di 20 tra imprenditori, dirigenti e tecnici comunali accusati a vario titolo di lottizzazione abusiva, violazione delle norme ambientali e abuso d’ufficio.

Il processo nasce da un’indagine su una lottizzazione abusiva realizzata in via Miseno, a Mondello. Sotto inchiesta sono finiti l’ex tecnico comunale Mario Li Castri e Giuseppe Monteleone, funzionario all’Edilizia privata.

Per l’accusa le case da loro acquistate in fase di costruzione dal proprietario del terreno, anche lui indagato, sarebbero state edificate in violazione delle norme a tutela delle zone vincolate.

Nell’ipotesi della Procura invece di seguire l’iter del piano particolareggiato che prevede una delibera del Consiglio comunale, si sarebbe optato per la strada più breve del piano planovolumetrico.

I proprietari delle abitazioni hanno sostenuto la tesi difensiva dell’ “acquirente in buona fede”: avrebbero comprato le villette ignorando l’iter seguito per la lottizzazione.

Il pm ha chiesto la condanna a 2 anni e 45mila euro di ammenda per Monteleone, un anno e 10 mesi per Li Castri e 42mila euro di ammenda, un anno e 9 mesi e 40mila euro di ammenda per il notaio Santo Di Gati e per il costruttore edile che realizzò le case Paride Tagliareni, un anno e 8 mesi e 38mila euro di ammenda per Loredana Maria Velardi.

Per Angela Corso, Paola Avellone, Cristiana Fabozzi, Maria Vittoria Mirazzita, Graziano Magnanimi, Maria Concetta Fontana, Cristina Magnanimi, Francesca Vullo, Morena e Armida Perna, Concetta Ravalli, Salvatore Di Piazza e Giuseppe Tagliareni, progettista delle villette, è stato chiesto un anno e 7 mesi di arresto e 35mila euro di ammenda.

Nei confronti di Giuseppe Orantelli sono stati chiesti 2 anni e sei mesi, per Salvatore Lupo 2 anni e 2 mesi e per Lucietta Accordino, responsabile del Settore edilizia privata, 3 anni.

Le indagini sono scattate dopo un controllo dei vigili urbani.