La crisi economica del Covid19 colpisce anche ludoteche e parchi gioco. Chiuse ormai da oltre due mesi, queste strutture rischiano di non risollevarsi più dopo l’emergenza. Eppure potrebbero essere sfruttate proprio per aumentare l’offerta di servizi alle famiglie che, durante l’estate, dovranno fare i conti con le limitazioni ai centri estivi, mentre i genitori riprenderanno a lavorare. A lanciare la proposta è il gruppo nazionale Parchi Gioco e Ludoteche Italia che si è costituito nei giorni scorsi per dare voce alla categoria.

“Quando è iniziato il lockdown in tutta Italia ludoteche e parchi gioco hanno chiuso senza sapere quando avrebbero potuto riprendere l’attività, e l’incertezza permane» spiega Cinzia Castellazzi, la titolare di una ludoteca che all’inizio di marzo ha dato il via con alcuni colleghi alla creazione del gruppo. “Molti di noi hanno già deciso di cessare l’attività perché è impossibile sostenere affitti e costi fissi – continua Castellazzi –. Se non potremo riaprire ancora per mesi, è realistico pensare che metà delle ludoteche e dei parchi gioco italiani non esisterà più dopo la pandemia. In tutta Italia stimiamo ci siano oltre 2.500 realtà in grande sofferenza, che muovono una forza lavoro di 20.000 persone. Tutte, al momento, senza prospettive e senza tutele”.

Parchi Gioco e Ludoteche Italia è il gruppo nazionale che si è costituito per dare voce a un settore relativamente giovane, ma in continua crescita, che fino a oggi non aveva una rappresentanza. In poche settimane il gruppo, partito dalla Lombardia con un’ottantina di adesioni, è arrivato a contare 620 membri in tutta Italia, organizzati in rappresentanze regionali.

Il gruppo a anche inviato una serie di lettere al premier Conte e al ministro Bonetti per chiedere regole certe, protocolli per la riapertura e interventi di sostegno economico. I titolari di ludoteche e parchi gioco si candidano anche nella realizzazione dei centri estivi. Le strutture, infatti, possono essere messe a disposizione per questo servizio. Il gruppo ritiene che le ludoteche e i parchi gioco rappresentino una risorsa fondamentale, e che la collaborazione tra pubblico e privato in questo ambito potrà portare un contributo a un graduale ritorno al gioco, alla socialità, in una parola alla normalità, di cui i bambini hanno estremo bisogno.