In merito alla chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana, l’assessore del Comune di Alimena Mari Albanese, con delega alle Pari Opportunità, ha scritto una lettera al ministro Beatrice Lorenzin, per chiederle di ricevere a Roma una delegazione di donne madonite.
“Le scrivo dalle Madonie. Dovrebbe venirci a trovare, caro ministro – sottolinea l’assessore Mari Albanese nella lettera –, si accorgerebbe della bellezza e della complessità di questo fazzoletto di terra meraviglioso, tra le montagne e le colline. Borghi di una bellezza unica che agonizzano e muoiono ogni giorno a causa dello spopolamento, diretta conseguenza dell’emigrazione giovanile. Eppure ci sono tantissime famiglie che hanno scelto di resistere e di non abbandonare il nostro territorio. Famiglie alle quali sarà negata la possibilità di far nascere i propri figli a Petralia Sottana, nell’ospedale di “Madonna dell’Alto”. Quindi sulle Madonie si potrà morire soltanto, caro Ministro? Non le sembra una negazione della speranza e del futuro?”
“Le scrivo da donna – aggiunge – prima che da assessore alla cultura e alle pari opportunità di Alimena, un piccolo comune madonita, una stella tra le altre stelle che costella il nostro comprensorio. E le scrivo a nome delle tante donne che oggi sentono in maniera prepotente la negazione di un diritto. Ovvero la scelta di far nascere i propri figli dove desiderano. Mi piacerebbe raccontarle i sentimenti delle tante madri, delle ragazze che ogni giorno lottano nella speranza di dare il proprio contributo per migliorare le condizioni culturali e sociali dei paesi in cui vivono, delle tante famiglie schiacciate dalla crisi, dalla mancanza di lavoro e di futuro. Anzi vorrei che lei potesse sentire queste storie semplici e di vita vissuta direttamente dalla viva voce di queste donne. La chiusura del punto nascita di Petralia Sottana non fa altro che allungare le distanze tra la vita reale e la politica. Uno scacco che suona tanto come una beffa per un’intera popolazione”
“E se Maometto non va alla montagna – conclude l’assessore Mari Albanese – allora sarà la montagna a raggiungere Maometto: le chiedo di poter ricevere al Ministero una delegazione di donne madonite: di madri, di nonne, di figlie. Desideravo comunicarle che esiste un comitato pro-ospedale che si sta impegnando attivamente per chiedere e ottenere il diritto alla salute delle donne madonite e dei loro figli. E quando a muoversi è un territorio significa che c’è vita, respiro, voglia di riscatto. È dovere della politica ascoltare la società civile e interpretarne i bisogni e le richieste. Lei è una donna, sono certa che non rimarrà insensibile dinanzi ad una nostra richiesta d’ascolto. Siamo disposti a raggiungerla a Roma. Le parleremo del disagio economico che graverà sulle famiglie. Del senso di completo abbandono che stiamo vivendo in queste settimane. Della paura di tante donne che stanno per diventare madri, che vivono nel terrore, che rimangono attaccate alla speranza che non cada giù il cielo. Donne alle quali piacerebbe incontrarla per raccontarle la necessità della riapertura del punto nascita di Petralia Sottana. Chiediamo pertanto un incontro ufficiale con lei. Siamo disposte a raggiungere la Capitale per un confronto tra donne che hanno a cuore il futuro dei propri figli e di un territorio bellissimo come le Madonie.
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