I carabinieri hanno arrestato Giuseppe Autieri, 50 anni, latitante dal 2022. L’indagine sul capomafia palermitano di Porta Nuova, è stata coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia.

Autieri era riuscito a sfuggire al blitz, denominato “Vento”, scattato dopo l’omicidio del boss Giuseppe Incontrera.

L’inchiesta, condotta dai carabinieri del Reni, era coordinata anche dalla procuratrice aggiunta Marzia Sabella.

Il reggente del mandamento di Porta Nuova si trovava in via Giuseppe Recupero, nella zona di via Oreto, in un appartamento. Era armato aveva con sé una pistola. E’ stato sorpreso dall’arrivo dei carabinieri che evidentemente da tempo erano sulle tracce.

Auteri mancava all’appello da metà settembre del 2021 ed era riuscito a sfuggire agli arresti dell’operazione “Vento”, contro il suo clan, quello di Porta Nuova, messa a segno a luglio del 2022, subito dopo l’omicidio di Giuseppe Incontrera, avvenuto alla Zisa. Proprio pochi giorni fa, il 22 febbraio, sono state emesse 24 condanne nel processo che è nato dal blitz. La posizione di Auteri era stata stralciata.

Gli investigatori sono stati sempre convinti che Auteri fosse vivo. Come avevano ricostruito il procuratore aggiunto Paolo Guido ed i sostituti Giovanni Antoci e Luisa Bettiol, che avevano coordinato l’inchiesta “Vento”, “Vassoio” è un personaggio di rilievo all’interno della cosca e, per usare le parole del pentito Alessio Puccio “è uno dei più bravi ragazzi per la cosca al momento perché già ha fatto tanti anni di carcere”.

Effettivamente Auteri in galera ci è stato ed ha riportato condanne definitive sia per mafia che per estorsione aggravata, in particolare ai danni della società che produceva la fiction “Squadra antimafia oggi” e di una gioielleria di piazza San Domenico.

Un uomo ambizioso, molto vicino al boss Tommaso Lo Presti “il lungo”, appena scarcerato, il 22 settembre del 2019, “Vassoio” si era subito rimesso in pista: già il giorno successivo, infatti, aveva ripreso i contatti sia con Incontrera (poi eliminato a colpi di pistola il 30 giugno dell’anno scorso in via Imperatrice Costanza) che con Giuseppe Di Giovanni. Inizialmente ostacolato, la sua ascesa all’interno del clan sarebbe ripartita con la scarcerazione di Lo Presti.

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