Mafia, droga, estorsioni e voto di scambio in una operazione della Direzione distrettuale antimafia di Bari che coinvolge anche la città di Palermo

19 arresti, 2 in carcere

Dalle prime luci dell’alba nelle provincie di Bari, Palermo e Taranto nel corso di un’operazione congiunta dei Carabinieri e della Guardia di Finanza sono state arrestate 19 persone, 17 in carcere e 2 agli arresti domiciliari, su ordine del Gip della procura di Bari su richiesta della Dda.

Le imputazioni

I capi di imputazione sono: associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale e scambio elettorale politico-mafioso.

All’alba un’altra operazione dalla Dda di Catania

C’è anche il voto di scambio politico mafioso risalente alle elezioni amministrative del 2018 ma tutto parte dalle tradizionali attività della mafia siciliana, armi, droga, estorsioni, danneggiamenti e tanto altro. Cosche aggressive e pericolose che si infiltravano nell’economia e nella politica.

L’operazione terra bruciata

C’è tutto questo nell’operazione antimafia terra bruciata partita dalla Dda di Catania ma che si estende  anche alla Sardegna e al Nord Italia

Maxi blitz in corso con 200 carabinieri impegnati

Oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale etneo, nelle provincie di Catania, Cagliari e Rimini.

Oltre 30 indagati, tutte le accuse

Più di 30 gli indagati, accusati di “associazione di tipo mafioso”, “estorsione”, “associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”, “detenzione illegale di armi e munizioni” e “concorso in violazione di domicilio aggravata da violenza sulle cose a mezzo di incendio”, reati aggravati dal metodo mafioso.

Le indagini della Dda sul clan Laudani

L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia etnea ed eseguita alle prime luci dell’alba di oggi dai Carabinieri di Catania, ha permesso di disarticolare il gruppo dei SANGANI, operante nel randazzese quale articolazione territoriale del clan Laudani, detti “mussi i ficurinia”.

Il voto di scambio

Inoltre, con riferimento alle elezioni amministrative di Randazzo dell’anno 2018, sono emerse interferenze degli appartenenti al sodalizio mafioso sull’Amministrazione Comunale e, in particolare, su tre rappresentanti, attuali e passati, di quel Comune.