Un maialino che vaga per le strade del centro storico di Carini, nel Palermitano, e che viene preso a calci. Tutto immortalato in un video che ha cominciato a circolare e che sarebbe stato però rimosso. Delle tracce dell’animale però vi è assoluta certezza. In tanti lo hanno avvistato in corso Italia mentre girovagava tranquillamente. Una scena inusuale ma non troppo. Accade sempre più di frequente che ci siano questi avvistamenti anche in centro urbano in Sicilia. Segno di un avvicinamento di questi animali selvatici verso le aree urbanizzate anche perché sempre più suolo viene antropizzato.
Le conferme
A confermare i maltrattamenti l’associazione animalista dell’Enpa, che ha sede a Carini. “Abbiamo già avvisato il nostro ufficio legale – afferma il responsabile Paride Martorana – che si sta muovendo, così come l’arma dei Carabinieri. I responsabili sono già stati individuati ed anche se probabilmente cancelleranno profili facebook, instagram, tik tok, mi dispiace…ma abbiamo già salvato tutto”. La conferma arriva anche dal sindaco di Carini, Giovì Monteleone che ha visionato il video. “Si vede qualcuno che cerca di caricare questo maialino su un autocarro e lo prende a calci. Ho inviato tutto questa mattina al comando di polizia municipale”.
Altro caso lo scorso anno
Lo scorso anno sempre a Carini si fu un caso simile. Diventò virale sui social un video di maltrattamenti ad un cinghiale di piccola taglia. Preso per le zampe posteriori e trascinato per metri, attorno si vedono almeno tre ragazzini che ridono. Episodio che fu allo stesso modo oggetto di una dura presa di posizione da parte degli animalisti.
Il video incriminato poi rimosso
Nel video, che dopo poco è stato rimosso dagli stessi autori che evidentemente hanno capito la gravità del fatto, si intravedevano dei ragazzi maltrattare verosimilmente un cinghiale, anche se sulla razza ci sono dubbi. Potrebbe essere anche un maialino o un probabile incrocio. Questo non è stato possibile capirlo attraverso il video. In poco tempo il video ha cominciato a rimbalzare su facebook di profilo in profilo, di pagina in pagina. Sino a che non è arrivato all’attenzione dell’Enpa, l’ente nazionale protezione animali.
Commenta con Facebook