• Maltempo, è esondato il torrente Morello nel territorio di Lercara Friddi, nel Palermitano
  • Impercorribile la strada statale 186
  • Preoccupazione per i numerosi studenti del comprensorio che devono fare rientro nei loro paesi
  • Maltempo anche nell’Agrigentino, bomba d’acqua a Santo Stefano Quisquina
  • Il sindaco ha invitato i cittadini a non uscire dalle proprie abitazioni

È esondato il torrente Morello, all’altezza dell’area industriale di Lercara Friddi. Impercorribile, su quel tratto, la strada statale S.S 186.

Nel 2017 un uomo è morto travolto dall’acqua

L’area, purtroppo, non è nuova ad episodi simili. Nel 2017, un uomo è morto travolto dall’acqua dopo che il fiume, di solito un rigagnolo all’apparenza innocuo, si è trasformato in una trappola d’acqua.

I sindaci invitano alla prudenza

Oggi, le piogge insistenti ne hanno causato una nuova esondazione. I sindaci della zona invitano i cittadini alla prudenza e ad evitare gli spostamenti.

Preoccupazione per gli studenti

A quanto accaduto di aggiunge la preoccupazione per i ragazzi che si trovano a scuola. Il liceo di Lercara Friddi è frequentato da studenti che arrivano da tutto il comprensorio.

Preoccupazione dalle parti sociali

“Ancora una volta la Palermo-Agrigento, oggi diventata fiume di fango nel territorio di Roccapalumba, mostra tutti i suoi punti deboli e la necessità di interventi di riqualificazione, messa in sicurezza immediata e contro il dissesto idrogeologico, invece si va avanti con lavori infiniti che non giungono mai al termine” dicono preoccupati Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani, Francesco Danese segretario generale Filca Cisl Palermo Trapani, Dionisio Giordano segretario generale Fit Cisl Sicilia e Franco Nuccio segretario generale Fai Cisl Palermo Trapani, intervengono dopo l’allagamento del tratto della Palermo-Agrigento fra Roccapalumba e Lercara Friddi.

“Bisogna fare il punto della situazione sulle strade provinciali e sui nostri territori e avviare subito tutti i cantieri necessari. In gioco c’è la sicurezza dei cittadini e di certo, dato che i fenomeni di precipitazioni abbondanti sono sempre più frequenti, bisogna mettere in sicurezza la nostra rete stradale che da sempre è un colabrodo” .

“Dobbiamo sempre più abituarci purtroppo a questi fenomeni oggetto del cambiamento climatico il cui unico strumento di lotta è la manutenzione delle strade, dei bordi stradali e la pulitura degli alvei fluviali, e soprattutto della piantumazione di alberi che consentono un maggiore drenaggio delle acque piovane. Non possiamo più assistere a comuni isolati come lo è stato Belmonte Mezzagno a causa di frane, a smottamenti ed allagamenti, e non ci si può più farsi trascinare dall’emergenza maltempo che ogni volta ci coglie impreparati. Si faccia una programmazione rapida e certa”, concludono i segretari.

Simile la reazione della Cgil “L’hanno chiamata super strada. Ma oggi, chi la attraversa, rischia la vita. La SS 189, sede del cantiere senza fine della Palermo-Agrigento, all’altezza di Lercara Friddi, con le piogge di questi giorni si è trasformata nel letto di un fiume. Un fiume in piena che è straripato e sta sommergendo tutto con il suo carico di fanghi e detriti. Gli automobilisti anche oggi, come ogni volta che piove forte, sono rimasti intrappolati, pendolari e studenti non hanno potuto raggiungere scuole, posti di lavoro, abitazioni. I paesi rischiano di restare isolati e stanno lanciando l’sos. Chiediamo al ministero delle Infrastrutture e all’Anas di intervenire subito”.

Uno scenario “infernale”. A lanciare l’allarme sulle condizioni di dissesto della strada e di pericolo per gli automobilisti che la attraversano, sono il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo. Dai video pubblicati dagli abitanti del posto, che ogni giorno scendono da Alia, Roccapalumba, Lercara, San Giovanni Gemini, e dalle strade provinciali che collegano gli altri comuni, si vedono strade allagate e trasformate in torrenti, terreni franati, e l’acqua che straripa.

Cgil e Fillea chiedono l’intervento urgente delle istituzioni. “Abbiamo mandato una lettera al ministro Giovannini e all’Anas per sottolineare la criticità in cui si trova la Palermo Agrigento che, dal punto di vista dello stato di avanzamento del cantiere viaggia ai minimi storici, adesso anche a causa della fuoriuscita di due delle imprese affidatarie – aggiungono Ridulfo e Ceraulo – E’ inaccettabile che dal 2012 ad oggi i lavori non siano ancora conclusi. A ogni pioggia la situazione diventa insostenibile soprattutto in quel tratto di strada. Le condizioni del tempo stanno stanno mettendo a dura prova l’infrastruttura, evidenziando le condizioni di dissesto di tutto il territorio circostante. Aspettiamo da qui a breve una risposta dal ministro e dall’Anas per capire quale futuro si prospetta per la conclusione dei lavori. Si tratta di un’opera pubblica necessaria per migliaia di persone che l’attraversano ogni giorno, e i ritardi nei lavori gridano vendetta. Occorre un piano di messa in sicurezza del territorio, che è uno degli aspetti principali su cui bisogna intervenire. Non si può perdere altro tempo”.

Bomba d’acqua anche Santo Stefano Quisquina

Paura anche nell’Agrigentino. Un violento nubifragio si è abbattuto su Santo Stefano Quisquina, dove le strade si sono trasformate in torrenti di fango.
“Invito la Cittadinanza a uscire di casa solo se strettamente necessario”: così il sindaco Francesco Cacciatore ha diramato l’avviso a tutta la cittadinanza tramite i social. Al momento non si registrano danni a persone.

Il sindaco: “Paese in ginocchio”

“Il nostro paese, soprattutto a causa dei mancati lavori di regimentazione delle acque piovane, che aspettiamo ormai da due anni, è in ginocchio”, dice il sindaco Cacciatore. E ancora: “Ho più volte sollecitato, come amministrazione abbiamo pulito tombini e caditoie, ma la bomba d’acqua di oggi è stata davvero violenta”.

Torna la paura

La Sicilia dunque, severamente danneggiata dal ciclone Apollo, torna nella paura per questa nuova ondata di maltempo.

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