“Sono in contatto costante con il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, e insieme continuiamo a monitorare l’evolversi della situazione relativa al maltempo nella Sicilia sud-orientale. In attesa di ricevere la relazione dettagliata sui danni causati dal ciclone mediterraneo, stiamo valutando la possibilità di dichiarare lo stato di crisi regionale e di richiedere quello di emergenza nazionale a Palazzo Chigi”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in merito all‘ondata di maltempo che ha colpito in queste ore alcune aree dell’Isola.

Alcuni sindaci di comuni particolarmente colpiti avevano nelle scorse ore dichiarato la volontà di richiedere ristori e, appunto, lo stato d’emergenza

Assenza (FdI), “Chiesto stato calamità in Sicilia”

“La situazione a causa del maltempo è molto grave in numerosi Comuni della Sicilia, tra i quali Comiso ed altri della provincia di Ragusa: fiumi e torrenti esondati, ponti crollati, strade impraticabili, e in parte distrutte, edifici pubblici e privati invasi dall’acqua, aziende agricole devastate. Ho già allertato il presidente Renato Schifani, gli assessori al Bilancio Marco Falcone, alle Infrastrutture Alessandro Aricò e all’Agricoltura Luca Sammartino, perché si provveda immediatamente alla dichiarazione dello stato di calamità e all’adozione di tutte le misure di pronto intervento necessarie per far fronte all’emergenza e, previo accertamento e quantificazione dei danni, agli interventi di ripristino e di ristoro conseguenti”. Lo afferma Giorgio Assenza, capogruppo all’Ars di Fratelli d’Italia.

“Analoga richiesta ho formulato al ministro Nello Musumeci, per quanto di sua competenza, ottenendo da tutti l’assicurazione di una pronta risposta da parte delle Istituzioni. Ringrazio la prefettura, le amministrazioni comunali, la protezione civile, i vigli del fuoco, tutte le forze dell’ordine e i volontari per la professionalità, l’impegno e l’abnegazione messi in campo sin dalle prime ore di questa notte”, conclude.

Sicilia Vera Sud chiama Nord, “Dichiarare emergenza”

“L’ondata di maltempo che si è abbattuta in questi giorni sulla Sicilia ha causato notevoli danni a tutto il territorio. È necessario dichiarare lo stato di calamità”. A chiederlo al governo regionale sono i deputati di Sicilia Vera Sud chiama Nord con una mozione, primo firmatario Giuseppe Lombardo. “Le maggiori criticità hanno interessato i tratti costieri dei Comuni delle Sicilia orientale – aggiungono – Impetuose mareggiate hanno spinto le onde fin dentro i centri abitati provocando ingenti danni sia al patrimonio pubblico che privato. Danni si sono registrati lungo gli assi viari di fondamentale importanza, interessando moli, muri di contenimento, porti, abitazioni private e infrastrutture ferroviarie”.

Dipasquale (Pd), subito lo stato di calamità

“La Sicilia sud-orientale vive ancora una volta ore drammatiche a causa di un ciclone che sta devastando le province di Messina, Ragusa, Siracusa e Catania: il governo Schifani si attivi immediatamente per dichiarare lo stato di calamità e sensibilizzi l’Esecutivo nazionale affinché gli aiuti siano celeri e concreti”. Lo afferma il deputato del Partito democratico all’Assemblea regionale siciliana, Nello Dipasquale, che presiede anche l’intergruppo parlamentare sui cambiamenti climatici nel Mediterraneo. “I danni subiti da imprese, privati cittadini e patrimonio pubblico sono ingenti – aggiunge il deputato ragusano – , il governo regionale dia risposte immediate, non c’è tempo da perdere”.

La Regione stanzia 340mila euro per i pontili delle Eolie danneggiati

Intanto il governo Schifani ha disposto lo stanziamento di 300 mila euro con un provvedimento di somma urgenza per la messa in sicurezza e il ripristino del pontile della località di Sottomonastero, nel Comune di Lipari, fortemente danneggiato dalle mareggiate degli ultimi giorni. Con un secondo provvedimento, è stata decisa l’erogazione di 40 mila euro per la manutenzione straordinaria e la ricollocazione dei parabordi e dell’impianto di illuminazione del pontile di Vulcano, sempre nell’arcipelago del Messinese.

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