Rimpasto largo o rimpasto chirurgico. Questo uno dei dubbi amletici più grossi del governo regionale dopo le elezioni Europee che però potrebbe essere sciolto dopo il 26 giugno, giorno in cui il tribunale del Riesame deciderà sull’interdizione dai pubblici uffici dell’ex assessore all’Agricoltura e vicepresidente della Regione Luca Sammartino.

Ma prima c’è un altro rebus da risolvere. Ed è quello della nomina dei manager della sanità. Se ne discute nelle prossime ore: oggi lunedì 17 giugno durante la giunta convocata per le 15.30 a Palazzo d’Orleans.

Quasi tutto deciso, ma un grande dubbio a Catania

Diciotto le nomine dei manager della sanità in ballo tra Asp, Policlinici ed ospedali. Diciassette dovrebbero essere le conferme degli attuali commissari straordinari scelti a gennaio. Un grande dubbio all’Asp di Catania. C’è, infatti, il coinvolgimento dell’attuale commissario Asp Giuseppe Laganga Senzio nelle indagini su Nemo Sud, il centro clinico di Messina. C’è il nodo su come verrà valutata la sua posizione. Quasi certamente il tassello verrà messo in stand-by in attesa che si concluda l’inchiesta.

Due le soluzioni

Sono due le soluzioni. La prima, tecnicamente meno probabile, è che il timone venga affidato provvisoriamente ad interim nelle mani di un altro direttore. La seconda è che Schifani nomini un nuovo commissario straordinario, ferma restando la designazione di Laganga Senzio a direttore generale, che rimarrebbe sospesa. In questo caso, l’uomo o la donna dovrebbero essere comunque espressione della Lega, visto che l’attuale commissario era stato caldeggiato proprio dall’ex assessore all’Agricoltura Sammartino, a meno che il risultato delle elezioni europee influisca pure su questo mini risiko, spingendo Forza Italia o gli autonomisti di Lombardo – che insieme ai cuffariani e Noi Moderati in Sicilia hanno incassato la percentuale più alta di consensi per volare all’Europarlamento – a chiedere la guida dell’azienda catanese.

Dopo il nodo manager sanità, il rimpasto

Di certo c’è che una volta risolta la questione, il presidente Schifani dovrà pensare a sciogliere il nodo politico più grande, il rimpasto del suo esecutivo, con un occhio rivolto alle decisioni dell’assessore alle Attività produttive e neo-eurodeputato Edy Tamajo, che potrebbe restare a Palermo anziché partire per Strasburgo, ma puntando ad altra delega: a quella dell’Economia, lasciata dall’altro forzista, Marco Falcone, che invece all’Europarlamento dovrebbe andare per certo, oppure – secondo voci ben informate del centrodestra – a quella della Salute, occupata oggi da Giovanna Volo, anche lei coinvolta nell’inchiesta che riguarda Nemo Sud e il Policlinico di Messina, ma “garantita” da Schifani fino a quando il procedimento non avrà fatto il suo corso, mentre resta socchiusa la porta dell’assessorato all’Agricoltura, e forse anche quella dell’assessorato al Territorio, dove Elena Pagana, dopo il successo del marito, Ruggero Razza, alle Europee, potrebbe fare staffetta con Giusy Savarino per equilibri interni a Fratelli d’Italia.

Intanto, per tornare sul fronte sanità, mentre nella giunta di domani è prevista anche l’approvazione dello schema tipo di contratto dei manager e il mantenimento degli attuali incarichi di direttore amministrativo e di direttore sanitario nelle more della definizione del procedimento di nomina dei nuovi titolari, dal Dipartimento regionale della pianificazione strategica fanno sapere che il “SovraCup”, il sistema studiato per abbattere le liste d’attesa mettendo insieme i Cup delle nove province ma anche le agende per le visite e gli esami medici negli ospedali e negli ambulatori privati convenzionati, è ormai in dirittura d’arrivo: di fatto, la piattaforma è stata aperta da qualche giorno e, sebbene, in una fase ancora sperimentale, è già usufruibile dai pazienti. Entro l’estate la piena operatività.

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