Manca la legge di variazione di bilancio all’Ars. Rimangono, così, ferme le riforme mentre non è possibile offrire coperture ad alcune spese. In primis, ad esempio, quella sui 45 milioni per gli extra costi dei rifiuti rivendicati da Anci Sicilia che ha minacciato una mobilitazione se il governo non interverrà al più presto. Diversamente alcuni Comuni saranno costretti ad aumentare la Tari.

Bloccata riforma polizia locale

Mercoledì, inoltre, in commissione Bilancio si è bloccata la riforma della polizia locale. Il testo, già approvato dalla commissione affari istituzionali, è stato fermato dopo che la ragioneria generale non ha dato copertura finanziaria alla legge (2 milioni e mezzo di euro) perché il capitolo dei fondi globali è vuoto. Le variazioni servirebbero proprio a dare alcune risposte immediate: la Regione ha le risorse disponibili da assegnare, somme liberate dopo il recente pronunciamento della Corte dei conti sul rendiconto.

Di Paola, “Maggioranza in frantumi”

“La maggioranza è in frantumi, metà degli assessori è in campagna elettorale e il presidente Schifani tiene tutto fermo – dice il vice presidente dell’Assemblea regionale Nuccio Di Paola – In questa situazione c’è il rischio concreto che l’Ars rimanga immobilizzata fino alle europee di giugno. Senza la legge di variazione del bilancio riforme e leggi di spesa rimarranno al palo, governo e maggioranza porteranno in aula disegni di legge minori. La scelta della maggioranza di bloccare il ddl sul terzo mandato in conferenza dei capigruppo è la prova dei dissidi interni al centrodestra. Noi siamo pronti a confrontarci sulle variazioni per dare risposte a problemi urgenti come quelli rilanciati dall’Anci Sicilia”.

Le critiche di Anci

Queste le conclusioni del consiglio regionale dell’Anci Sicilia che ha rinnovato la richiesta di un incontro con il presidente della Regione. “Ci dispiace dover prendere atto che tutti i nostri appelli siano finora caduti nel vuoto. Abbiamo chiesto un incontro al presidente della Regione, Renato Schifani, richiamando lo spirito di collaborazione istituzionale al fine di individuare una soluzione per arginare gli extra costi su energia e rifiuti che ingessano i bilanci comunali , ma a tutt’oggi non abbiamo ottenuto alcuna risposta”.

Inoltre, gli assessori Falcone e Di Mauro ci avevano assicurato che , dopo aver ‘recepito il grido d’aiuto dei sindaci siciliani e dell’Anci’ , avrebbero rifinanziato gli aiuti ai comuni per compensare gli aumenti dei costi a seguito del trasferimento all’estero dei rifiuti. Avevano, inoltre, confermato la dotazione di 60 milioni per mettere in sicurezza i bilanci delle amministrazioni locali e, soprattutto, per scongiurare aumenti dei tributi a carico dei cittadini. Ma queste promesse non hanno avuto seguito. Ci dispiace doverlo sottolineare a mezzo stampa, ma siamo a un passo dal default e dall’aumento generalizzato delle tasse e rimaniamo disorientati dal silenzio del Governo regionale”.