Torna in piazza il malessere e il malcontento di tutti i lavoratori regionali. Cobas-Codir, Sadirs e Siad-Csa-Cisal organizzano il presidio protestare contro il mancato stanziamento dei fondi per la riclassificazione e la riqualificazione del personale della Regione Siciliana, delle partecipate e degli enti collegati. Le assemblee retribuite sit-in si terranno in contemporanea davanti alle sedi della Presidenza della Regione di Palazzo d’Orleans a Palermo e di via Beato Bernardo a Catania.

Regionali stanchi delle solite promesse

“I lavoratori sono stanchi delle solite promesse – dicono Dario Matranga e Marcello Minio (Cobas-Codir), Fulvio Pantano (Sadirs) e Angelo Lo Curto (Siad-Csa-Cisal) – Abbiamo rifiutato la proposta di rinnovo del contratto avanzata dal Governo perché si trattava solo di una presa in giro, visto che non comprende la riclassificazione e la riqualificazione del personale che è invece indispensabile per rendere efficiente la macchina amministrativa a vantaggio di tutti i siciliani. I fondi ci sono e sono già stanziati, la politica deve attivarsi affinché tutte le somme a bilancio vengano utilizzate per il nuovo ordinamento professionale; solo così il rinnovo potrà essere firmato entro giugno. Le nostre organizzazioni sindacali rappresentano oltre il 60% dei lavoratori e non accetteremo compromessi al ribasso”.

La protesta dopo lo stop alle trattative

“Bisogna essere presenti – dicono i sindacati – per fare capire che non sono accettabili accordi contrattuali a scatola chiusa, senza neanche l’ombra della riclassificazione e riqualificazione del personale per restituire efficienza alla macchina amministrativa in favore di tutti i cittadini”. Sono state, infatti, interrotte le trattative dopo che l’Aran Sicilia aveva previsto solo gli aumenti stipendiali; la proposta respinta contiene anche il peggioramento di alcuni istituti giuridici come quelli in materia di trasferimenti selvaggi. Prevista, invece, per non fare la riclassificazione, la promozione di circa 900 dipendenti nelle vecchie e obsolete categorie, una misura parziale e insufficiente non solo per le aspettative dei lavoratori ma per gli stessi processi organizzativi dell’amministrazione.

L’assemblea delle Cisl

Aall’Auditorium dell’Assessorato regionale al Territorio, si svolgerà l’assemblea del personale del comparto della Regione Siciliana, organizzata dalle segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Ugl per fare il punto su quanto sta accadendo all’Aran Sicilia dopo lo stop alle trattative per il rinnovo del contratto collettivo. “Con grande impegno – scrivono in una nota le quattro sigle – siamo riusciti a ottenere da Governo e Parlamento l’appostamento nella Finanziaria regionale 2022-2024 delle prime risorse necessarie ad avviare il percorso di riforma degli ordinamenti e dei sistemi di classificazione di tutto il personale della Regione Siciliana, con l’impegno da parte del Governo a integrarle sino al tetto massimo attualmente previsto dalla Legge di bilancio dello Stato. Siamo consapevoli che non è abbastanza, ma è un primo passo e in ogni caso quello che è accaduto dopo, con l’Aran costretta a fermarsi e a comunicare lo stallo alla Giunta regionale e alla Corte dei Conti, è inammissibile perché non possiamo accettare di mettere a rischio anche il rinnovo del CCRL le cui percentuali d’incremento sono pari agli altri comparti pubblici e già stanziate”.