Il Consiglio comunale di Palermo approva la manovra di assestamento finanziario con 16 voti favorevoli, 5 contrari e un astenuto ma la giunta ne esce con le ossa rotte a causa della disgregazione della maggioranza. Il provvedimento, che dovrebbe mettere ordine nei bilanci comunali, è stato sì approvato al culmine di una seduta andata per le lunghissime ma a denti stretti da molti membri dello schieramento che fino ad oggi hanno sostenuto l’amministrazione.
È il caso di Sinistra Comune. I suoi consiglieri hanno dichiarato di aver dato il proprio placet “per senso di responsabilità” e non è tutto oro quello che luccica. “Queste lunghe ore – avvertono i consiglieri Evola, Melluso, Katia Orlando e Susinno – hanno disegnato l’immagine di una maggioranza fragile, in balìa di facili ricatti e di atteggiamenti ambigui. Siamo molto preoccupati per il prosieguo di questa esperienza politica”.
È dunque guerra aperta a Sala delle Lapidi tra consiglieri che stanno dalla stessa parte delle barricate e giunta. In gioco c’erano 10 milioni da stanziare. Tra i provvedimenti mancati il finanziamento alle partecipate Amat e Rap di 1,8 milioni e un milione per le derattizzazioni. Tutte misure che fanno riferimento all’assessore Catania. E se non è un avvertimento, quello del Consiglio a Catania, è una dichiarazione di guerra in tema di ztl in versione notturna. Proprio su questo tema l’assemblea ha approvato un ordine del giorno con il quale si chiede il passaggio in Consiglio per l’approvazione della modifica al piano traffico.
Il sindaco Orlando non ha nascosto il proprio sdegno. “Il voto ha definito e confermato la maggioranza ed i suoi confini…”, ha detto. Intanto gli otto consiglieri di Italia Viva entrano nel merito dell’approvazione della manovra giunta in ritardo nelle mane dei consiglieri. “Si tratta di un ritardo patologico dell’amministrazione – spiegano Sandro Terrani, Dario Chinnici, Francesco Bertolino e Carlo Di Pisa insieme a Gianluca Inzerillo, Ottavio Zacco, Caterina Meli e Giuseppina Russa – che ancora una volta ci ha costretti a fare un tour de force. Apprezziamo i Revisori dei conti che ci hanno messo in guardia rispetto ad alcune criticità che purtroppo ci hanno costretti a fare dei tagli su alcuni servizi”.
Piovono critiche ancora più dure dagli scranni dell’opposizione. Se per l’azzurro Andrea Mineo “l’amministrazione è ormai ai titoli di coda”, per i leghisti Igor Gelarda e Alessandro Anello “l’amministrazione non può più immaginare di andare avanti arrivando con gli atti in aula a meno di ventiquattr’ore dalla scadenza e pensare di averli approvati senza che i consiglieri tutti possano realmente prenderne visione”.
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