I finanzieri della compagnia di Partinico hanno sequestrato 520 mascherine e denunciato l’amministratore di un’impresa nel commercio all’ingrosso di altri prodotti alimentari per il reato di manovre speculative su merci  vendute con ricarichi esorbitanti.

Il titolare della società produttrice, con sede a Partinico, approfittando della carenza sul mercato di presidi individuali di protezione, imponeva un prezzo di vendita maggiorato rispetto a quello solitamente praticato sugli altri prodotti commercializzati.

L’uomo aveva acquistato una locale sartoria, dal mese di marzo 2020 oltre 5.400 mascherine – tra l’altro risultate prive del parere di conformità da parte dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Inail in deroga alla normativa sul commercio ad 1 euro rivendendole poi sul mercato locale tra i 2,80 euro e i 3,50 euro cadauna.

L’amministratore della società è stato denunciato alla Procura di Palermo con l’accusa di manovre speculative su merci che punisce chiunque ponga in essere manovre speculative su merci di prima necessità con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 516 a euro 25.822. Le mascherine in magazzino sono state sequestrate al fine di interrompere la prosecuzione della condotta illecita rilevata.

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