“A prescindere dalla decisione presa dal giudice, tengo a precisare e ribadire che la mia è una battaglia di trasparenza e rispetto delle regole, valori fondanti del Movimento che seguo e sostengo ormai da diversi anni – prosegue – e che prima di arrivare a questo stadio, proprio in virtù del rispetto per il Movimento e per ciò che rappresenta, per settimane ho cercato il dialogo e la mediazione, ma niente da fare, ho ricevuto solo picche e porte in faccia“.

Lo scrive in un lungo post sul proprio profilo Facebook Mauro Giulivi, dopo lo stop in via cautelare, a seguito di un ricorso da lui presentato del tribunale di Palermo, delle regionarie del M5s che hanno consacrato Giancarlo Cancelleri
candidato alla presidenza della Regione dei Cinquestelle.

“A giugno 2017 ho ricevuto – spiega – come tutti gli iscritti al Movimento 5 Stelle residenti in Sicilia, l’invito a partecipare alle regionarie. Mi sono attivato nel M5S sin dal 2012, quando quasi nessuno conosceva il movimento, e spinto e sostenuto da diversi attivisti, ho deciso di accettare e partecipare alle votazioni online. Dopo appena un giorno, però,
ricevo una mail dallo staff di Beppe Grillo, lo stesso che mi aveva invitato a partecipare alla selezione, con cui mi veniva comunicato che non possedevo i requisiti per candidarmi”.

“A seguito di uno scambio di mail – continua – in cui chiedevo di essere reinserito dal momento che ritenevo e ritengo di essere in possesso di tutti i requisiti necessari, intuivo che in realtà la mia esclusione era, probabilmente, voluta. Dopo
diversi giorni di colloqui in cui ho chiesto bonariamente e senza pubblicità alcuna, di far valere il mio diritto di partecipare alla selezione, mi sono visto costretto a rivolgermi ad un legale. Dopo circa due mesi si è finalmente giunti all’udienza”.

“Il mio intento è tutelare – scrive ancora – il movimento 5 stelle da gravi fatti e dinamiche che lo snaturano e lo indeboliscono proprio alle porte di un appuntamento così importante come quello delle regionali siciliane. Basterà rispettare le decisioni del giudice che ha accolto il mio ricorso e ripetere le votazioni”.

Articoli correlati