Da Borgo Parrini ai paesi limitrofi. Un boom economico ma anche agganci per far finanziare i progetti in cambio di favori. La cooperativa Nido d’argento era arrivata al Comune di Balestrate per avere assegnati i fondi utili alla realizzazione di un centro estivo. Progetti finanziati dallo Stato agli enti locali nell’immediato periodo post Covid, ossia nella tarda primavera-inizio estate del 2020.

A facilitare il tutto sarebbe stata Maria Rita Milazzo detta Mariella, funzionaria che guida il servizio Politiche sociali e culturali del Comune di Balestrate. A far da “collante” – secondo i giudici – con la coop partinicese era Massimo Terzo, che secondo gli inquirenti si palesava con “un evidente rapporto di confidenza”. Il tutto in cambio di favori.

Informazioni sull’appalto riservate

Ed effettivamente il dipendente della cooperativa si poteva permettere di chiedere se il Comune avesse ricevuto comunicazioni “su fondi stanziati per… attività dei minori”, ricevendo immediatamente indicazione dalla funzionaria di fare una manifestazione di interesse prevista per il successivo 1 luglio del 2020. Quindi venivano date informazioni che di fatto gli uffici non avrebbero potuto fornire sulla preparazione di gare d’appalto.

Ma c’era di più: la stessa Milazzo dava anche informazioni confidenziali scambiate con gli amministratori su potenziali finanziamenti: “L’assessore mi ha detto che il progetto… sta cosa è stata finanziata… a me non è arrivata nessuna comunicazione… me l’ha detto la settimana scorsa… e aveva intenzione di partire dall’1 luglio e di fare manifestazione di interesse… io le ho detto ‘ma vedi che già ne abbiamo 22, come fa a partire dal 1° luglio?’”.

“Ma c’è possibilità di far lavorare mia figlia?”

Ma la disponibilità della dipendente comunale chiaramente avrebbe avuto un prezzo. Ed una serie di conversazioni captate tra il 5 e il 6 luglio 2020 farebbe luce su quale fosse stato il dazio: “Ti volevo chiedere – diceva la donna a Terzo – ma c’è possibilità di lavorare per mia figlia?” e lui rispondeva: “Se noi riusciamo ad acchiappare qualcuno sì, certo… Se poi c’è l’assegnazione non ti preoccupare, in base alla disponibilità che ha lei, la inseriamo… Domani ne parlo con Gaglio, se lui mi dà carta bianca entra con noi”.

La discussione sull’assunzione veniva ripresa in un’altra conversazione: “Per quanto riguarda mia figlia – affermava Milazzo – se non è possibile inserirla ora, io non voglio insistere, anche perché ho capito che non è tutti i giorni… Al limite se potete riservare di inserirla in qualche progetto, a settembre” e Terzo: “Ma quello non è un problema, Mariè, se partono le cose, lo facciamo volentieri…”.

La donna proseguiva: “Nei limiti del possibile, perché lei dovrebbe lavorare solo 13 giorni? Quindi non è tanto conveniente perché per ora lei vuole fare cassa… Poi se ci sono corsi o cose che possono essere utili per lei, si è appena diplomata, se tu ne tieni conto…”.