L’importanza di imparare a sviluppare la cultura del rispetto nei confronti dell’altro fin da piccoli e gestire le tante situazioni conflittuali tra bambini e ragazzi, per trovare il giusto equilibrio nei rapporti. Questo il tema al centro del convegno “Dal conflitto al rispetto: verso una cultura della mediazione”, che si è svolto alla Camera dei deputati a cui ha preso parte una delegazione dell’Ufficio di mediazione penale del Comune di Palermo.

L’evento si inserisce tra quelli organizzati per celebrare i 25 anni della ratifica italiana della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (20 novembre 1989) e l’anno in cui il Consiglio d’Europa ha adottato la terza strategia sui diritti dell’infanzia, che detterà le linee guida per 5 anni per i paesi aderenti al Consiglio stesso.

Insieme al Garante nazionale, al convegno erano presenti anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha introdotto i lavori, Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, le Voci Bianche della scuola corale di canto del Teatro dell’Opera di Roma, dirette dal maestro José Maria Sciutto, e i ragazzi della scuola media Settembrini di Roma.

L’Ufficio di Mediazione Penale della nostra città, dall’atto della sua costituzione nel 2000, ha affrontato grazie anche alla collaborazione con l’Opera Don Calabria  più di 400 casi.

“Attraverso un importante lavoro sinergico fra istituzioni diverse e con il privato sociale – ha commentato il sindaco Leoluca Orlando – abbiamo costruito e stiamo rafforzando percorsi che non sono soltanto di inclusione sociale, ma sono di vera e propria ricostruzione di un tessuto di relazioni personali e umane, che spesso si è strappato come conseguenza di un contesto sociale, economico e culturale al quale le istituzioni hanno il dovere di prestare maggiore attenzione. La mediazione penale, che nella nostra realtà 16 anni fa fu il frutto di un approccio visionario di alcuni amministratori pubblici comunali e operatori della Giustizia, è oggi una realtà consolidata, presa a modello in tanti contesti”.

“La mediazione è sicuramente una opportunità, una possibilità di ricucire e ricostruire relazioni – ha detto l’assessore alla Cittadinanza Sociale, Agnese Ciulla -. Il nostro impegno è quello di dare continuità a queste attività, rafforzando la dimensione di rete, sia con la mediazione che con la giustizia riparativa, che offrono a tutta la comunità e non solo ai soggetti coinvolti la possibilità di ‘restituire’ cittadini migliori, che hanno sviluppato capacità relazionali e di reciproca utilità”.