Oltre 82mila da gennaio ad ottobre di quest’anno. Questo è il numero di persone che sono state prese in carico o hanno avuto un supporto o un contatto per orientamento dagli psicologi dell’Area materno infantile dell’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello.
Fra questi, 15.533 (4.797 bambini, 389 adolescenti, 2.259 donne con gravidanza a rischio o neomamme, più 8.088 fra genitori e parenti presi in carico) hanno fruito di un aiuto psicologico clinico o psicoeducativo diretto, mentre 67.217 sono stati oggetto di attività di accoglienza e di orientamento (18.830 relazioni di accoglienza, 48.387 per orientamento). Numeri importanti che saranno presentati, come modello virtuoso, nel corso del Primo Congresso internazionale della Società italiana di Psicologia Pediatrica in programma dal 30 novembre al 2 dicembre a Palermo, presso la Scuola Politecnica dell’Università di Palermo (viale delle Scienze, edificio 7).
Un evento organizzato e promosso dall’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello, dall’Università di Palermo, dalla Società Italiana di Psicologia Pediatrica, presieduta dalla professoressa Giovanna Perricone, dall’Ordine degli Psicologi nazionale e regionale. Il Congresso vedrà la partecipazione di oltre 120 fra pediatri, ginecologi, neonatologi, ortopedici, neuropsichiatri, psicologi, biologi, ostetrici, dirigenti, per confrontare, proporre, e mettere a frutto esperienze e best practices maturate in questi anni nell’ambito materno infantile sotto il profilo dell’integrazione fra medici e psicologi e la condivisione di metodi di lavoro cure and care, finalizzati non solo alla cura ma alla presa in carico del minore, ma anche dei familiari, per il loro benessere anche psicologico oltre che fisico.
Il Congresso si aprirà giovedì 30 novembre alle 14,15 in aula magna con l’intervento di apertura della professoressa Giovanna Perricone, del Rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari, del Commissario dell’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello, Maurizio Aricò, del professore Roberto Lagalla, deputato regionale, del Presidente dell’Ordine degli Psicologi nazionale e regionale, Fulvio Giardina, del Commissario del Policlinico Universitario “Paolo Giaccone”, Fabrizio De Nicola, dei Presidenti delle Scuole universitarie di Medicina e Chirurgia, prof. Francesco Vitale, Scuola Politecnica, prof. Maurizio Carta e Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale, prof. Girolamo Cusimano. I giorni 1 e 2 dicembre i lavori proseguiranno sia in aula magna, sia in altri spazi della Scuola Politecnica con workshop e tavoli tecnici. Si parlerà fra l’altro di livelli essenziali di assistenza, di formazione, di modelli integrati per la gestione delle cronicità, delle patologie oncologiche e delle disabilità, di prenatalità e ostetricia, neonatalità, neuro sviluppo e di procreazione medicalmente assistita, settore di recente istituzione all’Ospedale Cervello, ma dove la presenza degli psicologi rappresenta già un punto fermo. Modello di riferimento per i lavori congressuali sarà l’esperienza del Centro Sperimentale Interistituzionale Polivalente Pediatrico Universitario Ospedaliero (Ce.S.I.P.P.U.O.’), il progetto — di cui è referente scientifico la professoressa Giovanna Perricone e referente aziendale il dott. Giorgio Sulliotti — attivato dal 2012 presso il polo materno infantile dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia – Cervello, in particolare presso il presidio ospedaliero Cervello, in seguito ad una convenzione fra l’Azienda, l’Università degli Studi di Palermo e l’Istituto I.E.D.P.E. Palermo.
La sperimentazione ha permesso l’inserimento di psicologi, di psicologi pediatrici e altre figure assistenziali, attraverso diverse annualità del Piano sanitario nazionale, consentendo che all’interno del Dipartimento Materno infantile tali figure venissero inserite nel lavoro quotidiano, attraverso un modello integrato e non come consulenza.
“Con questo appuntamento di Palermo la Società italiana di Psicologia Pediatrica – sottolinea la professoressa Perricone – vuole accendere i riflettori su una modalità innovativa di lavoro che rende funzionale, all’interno dei singoli reparti ospedalieri, il rapporto tra processi di “cure” e processi di “care”. Un’esperienza che all’Ospedale Cervello ha prodotto risultati lusinghieri, ma che punta a crescere e a diventare sempre più affermata e stabile. Per far questo occorre lavorare ancora molto sul concetto di integrazione, per una pratica di sistema che integra il singolo operatore nella realtà specifica del singolo reparto. Una best practice che finora ha ottenuto riscontri significativi sia in termini numerici di contatti che di supporto psicologico”.
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