Sale la tensione dopo l’ennesima aggressione ad un medico del pronto Soccorso a Palermo. L’aggressore, un giovane di 21 anni, ha colpito il medico con un pugno procurandogli una ferita al volto curata con otto punti di sutura. Ma a prescindere dal singolo episodio c’è un sistema sanitario sotto pressione, pazienti sempre più intolleranti e cure che vengono erogate spesso in ritardo, ancora più spesso con il terrore della reazione alle notizie da dare ai familiari de pazienti.
La preoccupazione dell’ordine dei medici
“A.F., il medico aggredito stanotte al Pronto soccorso dell’ospedale Civico da un familiare di un paziente, è l’ennesima conferma di un sistema sotto pressione, dove la sicurezza non riguarda soltanto chi cura, ma anche gli altri pazienti presenti nei reparti. Non basta più indignarsi, servono misure strutturate e diffuse in tutti i presidi ospedalieri. Ogni giorno che passa ci avviciniamo al paradosso di dover organizzare corsi di autodifesa, come più volte ci è stato richiesto dai colleghi, anziché aggiornamenti clinici”.
A dirlo è Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, intervenendo a nome del Consiglio dopo l’aggressione avvenuta nell’area d’emergenza dell’ospedale dopo l’incidente stradale in via Buonriposo.
Percorsi separati per ridurre i rischi
“Servono percorsi separati tra pazienti, familiari e personale sanitario– prosegue Amato –. per ridurre al minimo le occasioni di contatto e contenere le tensioni. Va rivista la gestione degli accessi nelle strutture e istituita una task force per la sicurezza, con esperti qualificati e tecnologie avanzate, pronta a intervenire rapidamente in coordinamento con le direzioni sanitarie e le autorità di pubblica sicurezza”.
I consiglieri ribadiscono che la protezione di medici e sanitari è una condizione essenziale per garantire la continuità e la qualità dell’assistenza: “Le aggressioni sono ormai parte della cronaca quotidiana. Il rischio è costante. Le norme esistono, ma devono essere applicate e rese pienamente operative anche attraverso una vigilanza continua, protocolli chiari, tutela legale e un immediato supporto psicologico per chi subisce violenza”.
Arrestato l’aggressore
Ieri il giovane è stato arrestato con l’accusa di lesioni gravissime e interruzione di pubblico servizio. L’arrestato è fratello di un minorenne che avrebbe investito con uno scooter in via Buonriposo un pedone che si trova in gravissime condizioni ricoverato in neurochirurgia.
Il minorenne, in un primo tempo, era stato trasportato all’ospedale Buccheri La Ferla, poi era stato trasferito all’ospedale Civico per alcune consulenze in chirurgia plastica per le ferite al volto. Insieme al ragazzo sono arrivati i parenti che nel corso della notte si sono alternati dentro l’area critica. Erano prima entrati il padre e poi la madre senza alcun problema. Poi il fratello di 21 anni. Il giovane disturbava il lavoro dei medici e anche il riposo dei pazienti e il medico di guardia, erano le quattro di notte, ha chiesto due volte al ragazzo di abbassare il tono della voce.. Per tutta risposta l’indagato ha colpito al volto con un pugno il medico e gli ha procurato una ferita al volto. Per il sanitario è stato necessario il ricovero in ospedale.
Pronto soccorso sotto scacco
Per ore la famiglia del minorenne ha tenuto sotto scacco l’intero pronto soccorso allarmando i sanitari che hanno chiesto per la seconda volta l’intervento dei carabinieri per sedare la violenza dei familiari del ragazzo.






Commenta con Facebook