Il consuntivo Istat per il 2017 conferma una crescita occupazionale modesta per la Sicilia e la sofferenza dei settori produttivi. Siamo lontani ancora da una ripresa effettiva , che ci rimetta almeno al passo con gli anni pre-crisi”: lo dice il segretario della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro. Rispetto al 2016
l’Istat segnala per il 2017 un aumento dell’occupazione di 16 mila unità.

A fare da traino è l’agricoltura con + 11 mila posti di lavoro seguono i servizi con + 5 mila occupati. L’industria resta complessivamente ferma 207 mila occupati, con un recupero di 7 mila posti di lavoro nell’industria in senso stretto e una perdita di 7 mila occupati nell’edilizia. Tasso di disoccupazione al 21,5% e tasso di occupazione al 40, 6%, in stallo rispetto all’anno precedente.

“Di fronte a questa situazione – afferma Pagliaro –  ci vuole una terapia d’urto per lo sviluppo e l’occupazione. Rispetto al 2008- rileva- mancano all’appello 111 mila posti di lavoro e di questi 90 mila riguardano l’industria. Guardando nel dettaglio i dati Istat- aggiunge- vediamo addirittura che ci sono città come Caltanissetta (-3000 occupati) e Trapani (- mille occupati) che arretrano mentre Messina, Enna e Siracusa sono ferme al livello del 2016. Crescono gli
occupati solo a Palermo (+ 8 mila), Ragusa (+ 5 mila), Catania (+3 mila). Una crescita dunque oltre che modesta- osserva Pagliaro- non omogenea”. Il segretario della Cgil Sicilia conclude dicendo che “ il governo regionale deve dare seguito al confronto con le parti sociali nella ricerca di soluzioni condivise nell’ambito di un progetto che porti a una reale ripresa dell’economia e dell’occupazione in Sicilia”.