Resta nel caos lo “scaro” di Palermo dopo che all’interno vi sarebbero entrate tre persone positive. Questa mattina folla ai varchi del mercato ortofrutticolo in via Montepellegrino. Il caos nasce dopo la scoperta di tre lavoratori positivi al tampone e l’immediata chiusura disposta dall’amministrazione. Resta da affrontare il problema legato agli approvvigionamenti che continuano ad arrivare. Il sindaco Orlando, d’intesa con l’Asp di Palermo, ha concesso la possibilità di entrare ai tir provenienti dal Nord e scaricare la frutta che però non potrà essere venduta.

Questa mattina una squadra di medici sta effettuando agli ingresso tamponi rapidi a personale comunale e a un numero di operai indispensabile a garantire le operazioni di stoccaggio. L’Asp sarà assistita da un nucleo di sorveglianza della polizia municipale. A mezzogiorno è prevista una riunione per decidere modalità e tappe per la riapertura del mercato generale. Ieri una ditta ha concluso le operazioni di sanificazione certificata di tutte le zone dell’ortofrutticolo.

C’è preoccupazione soprattutto tra i grossisti che rischiano un danno economico non indifferente se la merce non dovesse essere venduta. “La nostra struttura – spiega il presidente dei grossisti Alberto Argano – è una macchina enorme che conta su migliaia di persone che operano nella filiera agroalimentare, pensare di fermarla di botto è impensabile. Lunedì (oggi, ndr) sono previsti migliaia di tonnellate di prodotto per i consueti rifornimenti”. Ora i  rappresentanti del mercato chiedono alle autorità di trovare una soluzione per evitare il tracollo.

“Tre casi positivi su più di mille presenze – continua Argano – vuol dire una percentuale bassissima che non mette a rischio l’intero sistema produttivo. Invece di chiudere, in attesa di accertamenti, si coinvolga l’Asp per i dovuti controlli e in modo da permettere i rifornimenti alimentari”.  D’altro canto però c’è l’amministrazione comunale che deve venire a capo di un grande problema. Come limitare gli accessi al mercato e come evitare assembramenti tra le questioni che fanno riaffiorare il caso dello scorso inverno quando davanti ai cancelli dello scaro c’erano polizia e carabinieri per contenere la folla.

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