Si è svolto oggi, davanti al gip di Palermo, l’interrogatorio di garanzia dell’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, indagato per peculato e truffa in concorso, e del suo autista Maurizio Messina, che risponde del reato di truffa. Al parlamentare i pm contestano l’uso illegittimo dell’auto blu, impiegata, secondo quanto emerge dall’inchiesta, per fini privati, e di aver confermato missioni di servizio, mai svolte, dall’autista che avrebbe incassato così indennità indebite. Entrambi hanno risposto al gip. Secondo quanto si apprende, il deputato regionale avrebbe parzialmente ammesso alcune condotte a lui contestate dai magistrati. A Miccichè il gip ha imposto il divieto di dimora a Cefalù. All’autista l’obbligo di dimora a Palermo e Monreale.
Le ammissioni di Micciché
“Il gatto stava malissimo, ha 13 anni. Sì è vero, è stato accompagnato in auto blu dal veterinario. Mia figlia mi diceva di portarlo subito a controllo, e onestamente dico che lo rifarei. Se ho commesso forzature nell’uso della vettura me ne assumo le responsabilità, ma ho fatto tutto in buona fede. Non c’è mai stata da parte mia la consapevolezza di commettere abusi”. Così all’ANSA Gianfranco Miccichè, dopo l’interrogatorio.
L’auto blu per la pasta al forno e le sigarette
Con l’auto blu, da Palermo a Cefalù, Maurizio Messina, il fido autista di Gianfranco Micciché, avrebbe portato tutto quello che sarebbe servito all’ex presidente dell’Ars. A volte il pane, in altre le sigarette, fino alla pasta al forno per il suo compleanno. Uno dei primi episodi emersi nell’inchiesta della Procura di Palermo risale al marzo dello scorso anno quando uno stretto collaboratore di Micciché mentre si trovava a bordo dell’auto blu con Messina si sarebbe sentito con l’ex presidente dell’Assemblea Regionale, in quel momento a Cefalù. Quella macchina da Palermo sarebbe arrivata a Cefalù per poi ritornare nel capoluogo siciliano. Ed in quella porzione di tempo, ci sono delle conversazioni tra l’assistente e Micciché che parlano di un pranzo a base di fave. “Fave fantastiche, siete siate stati promossi” commenta Micciché, “non gli ho messo l’aglio, zero” risponde il suo collaboratore.
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