Scontro all’Ars durante la sessione di bilancio che sta analizzando la Finanziaria regionale. Ad agitare gli animi è il coordinatore regionale di Forza Italia ed ex presidente dell’Assemblea Gianfranco Miccichè

Miccichè come Giulio Cesare

Gianfranco Miccichè in aula decide di togliersi qualche ‘sfizio’ e attacca, per la prima volta apertamente, il Presidente della Regione, il compagno di partito Renato Schifani. “Il presidente Schifani io lo detesto – dice – perché mi sono sentito tradito, ma alla Sicilia questo non interessa e io penso solo e soltanto al bene della Sicilia quindi spero che questo governo prosegua il suo cammino”.

Ma a far scoppiare l’indignazione è la frase seguente “Però una cosa la posso dire: Bruto sarà sempre lei presidente, io sono Giulio Cesare”. Il riferimento di Miccichè è alla storia romana antica. La narrazione più comune, infatti, assegna al figlio adottivo del condottiero Giulio Cesare, Bruto appunto, di aver partecipato alla congiura ed all’omicidio proprio di Cesare accoltellato anche dal figlio.

La reazione di Forza Italia all’Ars

La reazione dei deputati del gruppo al quale aderisce anche il Presidente Schifani è immediata e dura. A parlare non è soltanto, il capogruppo a nome dell’intero gruppo parlamentare ma tutti i deputati firmano la dichiarazione nella quale si parla di nota stonata e volgarità “In una seduta d’Aula dedicata ad affrontare e risolvere i problemi della Sicilia e in un importante clima di dialogo e costruttivo confronto fra tutte le parti politiche, l’unica nota stonata viene ancora una volta dall’on. Micciché che non sa più come cercare la ribalta e, purtroppo per lui, lo fa sempre più oltrepassando i limiti della volgarità, e scadendo nel ridicolo”

Lo dichiarano congiuntamente, dunque, i deputati regionali di Forza Italia all’ARS, commentando le parole di Gianfranco Micciché, pronunciate intervenendo durante il dibattito sulla finanziaria.

Il clima in casa azzurra, nonostante il silenzio delle ultime settimane, non si è affatto raffreddato