“Centotrentanovemila euro per la sola costituzione della società. Centoventimila euro di retribuzione al direttore generale. Quattrocentoventimila euro di sole spese fisse. Sono i numeri dell’incoerenza del Movimento 5 Stelle. Cifre che certificano la doppia morale dei grillini: fustigatori verbali di giorno, beneficiari reali di notte”.

Così Carmelo Miceli, segretario provinciale del Partito Democratico di Palermo, che aggiunge: “la vicenda è poco nota ma assai esplicativa del variegato mondo a 5 Stelle: il Comune di Bagheria, amministrato dal sindaco grillino Patrizio Cinque, nonostante la situazione di dissesto e l’assenza di bilanci, ha costituito una nuova società pubblica multi servizi. Il tutto nell’ultimo giorno di esercizio provvisorio, al solo fine di bypassare il Consiglio comunale, con una delibera di Giunta illegittima che non rispetta i principi di armonizzazione e che comporterà costi esorbitanti”.

“Ma c’è di più – continua l’esponente dem -, il consiglio di amministrazione, che costerà ogni anno circa ventinovemila euro, sarà composto da attivisti, militanti e persone vicine al Movimento 5 Stelle. Insomma, una partecipata in pieno stile prima Repubblica che, peraltro, risulta in palese conflitto con le posizioni espresse dai massimi vertiti del Movimento in tema di partecipate pubbliche e pratica amministrativa dei sindaci a 5 Stelle. Non più tardi di qualche giorno fa, infatti, il vice presidente della Camera dei deputati, Luigi Di Maio, partecipando a una nota trasmissione televisiva, ha fatto evidenziato come “in Italia spendiamo 9 miliardi di euro per i cda, cioè gli amici degli amici dei politici messi lì”, chiosando che bisognerebbe “mettere mano seriamente alla riorganizzazione delle partecipate”. Insomma – conclude Miceli – l’ennesima macroscopica incongruenza tra i propositi a 5 Stelle e l’amministrazione pubblica grillina delle comunità. Sempre meno credibili, sempre più campioni di incoerenza”.