Saranno ben 2.668.359,73 gli euro stanziati per Silver, il progetto europeo per recuperare e integrare i migranti vittime di traumi psicologici legati alle condizioni drammatiche del viaggio o del contesto di partenza. Lo farà con un approccio innovativo e sperimentale: Silver sta infatti per “soluzioni innovative per la vulnerabilità e il reinserimento sociale dei migranti”. A dare il calcio d’inizio sono stati questa mattina a Palermo, nella sede dell’assessorato regionale della Salute, l’assessore Baldassare Gucciardi, il direttore generale dell’Asp di Trapani Fabrizio De Nicola, il responsabile del progetto Antonio Sparaco, il coordinatore di Salute pubblica e migrazione dell’Ufficio regionale europeo dell’Oms Santino Severoni, l’assessore alla Cittadinanza sociale del Comune di PalermoAgnese Ciulla, i prefetti della Sicilia e i direttori generali delle Asp siciliane.
“A spingere il flusso migratorio non è soltanto la ricerca di un mondo migliore ma il più delle volte la fuga da un contesto estremamente drammatico – ha sottolineato l’assessore regionale della Salute Baldassare Gucciardi – L’emergenza umanitaria si traduce molto spesso in un’emergenza sociosanitaria. L’assessorato regionale con le aziende sanitarie provinciali sono sempre stati in prima linea. Il progetto Silver – ha concluso – rappresenta un ulteriore contributo a questo percorso di solidarietà, accoglienza e integrazione, grazie alla sinergia con le organizzazioni del volontariato sociale”.
Equipe multidisciplinari, unità mobili di supporto, formazione specifica degli operatori, reinserimento sociale, definizione diprotocolli operativi standard, un sistema automatizzato di chiamata dei mediatori culturali e la cartella sanitaria elettronica del migrante su base regionale. Questi i punti più importanti del progetto illustrati dal responsabile di Silver Antonio Sparaco, che ha esposto gli otto obiettivi specifici e le relative azioni chiave. “Il fenomeno migratorio in questi anni è mutato enormemente – ha spiegato – oggi arrivano sempre più spesso persone vulnerabili, come bambini, donne o comunque vittime di violenze. Per questo – ha evidenziato – serve una sinergia tra istituzioni pubbliche ed enti privati per un’azione coordinata ed efficace”.
Filo conduttore dell’approccio sarà la psicologia transculturale e l’antropologia socioculturale, per avere preparare il personale all’accoglienza nel migliore dei modi, mentre dal punto di vista pratico il fiore all’occhiello sarà su base provinciale l’equipe multidisciplinare, composta da due psicologi, uno psichiatra, un assistente sociale o antropologo o sociologo e uno o due mediatori culturali, e l’equipe di sostegno e orientamento specializzata nel trattamento dei minori”.
Il progetto si concluderà il 31 marzo 2018, ma, come spiega il direttore generale dell’Asp 9 Fabrizio De Nicola, “al termine, la Sicilia avrà consolidato una rete di supporto per i migranti con disagio psichico capace di sostenersi sulle proprie gambe e protocolli operativi condivisi, che potranno fare da modello virtuoso, riunendo in un unico progetto tutte le competenze già attive sul campo”.
A sottolineare il valore del progetto è stato, infine, Santino Severoni, coordinatore di Salute pubblica e migrazione dell’Ufficio regionale europeo dell’Oms, che ha messo in luce la correlazione inedita fra l’aspetto psichiatrico con l’integrazione: “Si dà molta rilevanza agli aspetti negativi legati all’immigrazione e poco spazio alle buone pratiche, di cui la Sicilia è protagonista e sta facendo scuola sul tema dell’accoglienza. E Silver ne è un esempio pregevole”.
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