Non solo “disertori” ma anche un velo di maschilismo nelle querelle che ha portato alla nomina dei tre Grandi elettori per l’elezione del nuovo Capo dello Stato. Se Musumeci ieri, nel corso di un durissimo messaggio pubblicato sui social, ha parlato di “sette od otto scappati di casa”, c’è anche ci parla di sparizione delle donne dalla scena. E’ Milena Gentile Presidente dell’associazione Emily e Responsabile del Dipartimento Politiche di Genere del PD Sicilia a metterlo in risalto.

La “sparizione” delle donne

“Ancora una volta assistiamo attonite alla “sparizione” delle donne dalla scena quando il gioco si fa duro. Dopo la giunta di tutti maschi anche i Grandi Elettori saranno maschi. E la doppia preferenza di genere continua a restare al palo” – dichiara – A parte lo scacco subito dal Presidente Musumeci, arrivato ultimo tra gli eletti, e le sue scomposte dichiarazioni contro “i disertori”, la notizia è che la Sicilia a eleggere il nuovo Presidente della Repubblica manderà tre uomini, per non smentirsi mai. Nel frattempo in tutta Italia continuano a piovere gli appelli per una donna al Colle. Figuriamoci”.

Le “prassi consolidate” non sono leggi

Secondo la Gentile, “non c’è da sorprendersi dal momento che è prassi consolidata che in tutti i Consigli regionali vengono eletti due rappresentanti per la maggioranza, generalmente il Presidente della regione e il Presidente del Consiglio (da noi Assemblea), e un rappresentante per l’opposizione, sovente il capogruppo del maggior gruppo di opposizione. Resta comunque il fatto che le “prassi consolidate” non sono leggi e che nulla vietava ai gruppi politici di raggiungere un accordo su una, due o tre donne”.

All’Ars solo 20% è donna

Le donne non ci sono per la Gentile che fa notare come l’Assemblea regionale sia composta per l’80% da uomini, e nella giunta in extremis sia stata inserita una donna su 12 assessori e vi sia una sola donna capogruppo su 11 gruppi parlamentari. “Eppure – evidenzia -, davanti a una compagine così sconfortante e a pochi mesi dalle elezioni regionali continua il silenzio colpevole sulla doppia preferenza di genere nella legge elettorale per l’Assemblea regionale siciliana”.

Disequilibrio di genere

“Il DDL presentato dal gruppo PD, insieme a quelli presentati da altre forze politiche, sono stati in discussione in I Commissione, si sono svolte le audizioni, sono stati depositati gli emendamenti, ma di raggiungere un accordo politico sul prelievo per il voto dell’aula neppure l’ombra. Finché non sarà chiaro a tutte e tutti che è dalla presenza marginale delle donne nelle Istituzioni che a cascata discende il grande disequilibrio tra i generi in ogni ambito, dal lavoro ai ruoli in famiglia e nei rapporti sentimentali, dai vertici della società a quelli dei partiti e della politica, continueremo a lanciare petizioni nel vuoto. Ora per una Presidente della Repubblica, ora per una Presidente della Regione ora per una Sindaca”.