Quando arriveranno sulla spiaggia di Camarina, a Scoglitti, avranno percorso a piedi 1.200 chilometri. Il gruppo dei camminatori, che oggi è arrivato a Niscemi, sta ripercorrendo un itinerario tracciato nel XII secolo dal geografo Al-Idrisi.

Le mappe di Idrisi, commissionate da Ruggero II re di Sicilia, disegnano un tracciato utilizzato per gli spostamenti interni dall’antichità fino all’Ottocento. Il viaggio era cominciato il 4 ottobre 2016. Sul litorale di Camarina si erano ritrovati due studiosi di storia locale della Sicilia antica, Giuseppe De Caro e Gaetano Melfi, e il loro amico Claudio Lo Forte volontario della Protezione civile. Poi sono stati raggiunti dall’archeologo Giuseppe Labisi con la moglie Sareh Gheye e dall’artista Tamara Marino, originaria di Vittoria (Ragusa) e da tempo residente in Toscana.

Tamara si è unita al gruppo indossando un abito da sposa per comunicare la decisione di essere tornata per “sposare” la sua terra. Obiettivo dei “camminatori” è quello di ricostruire la mappa dell’itinerario conosciuto come “trasversale sicula”.

Da Camarina lo hanno ripercorso in senso antiorario risalendo verso Noto, Siracusa, i paesi dell’Etna, Montalbano Elicona, Milazzo, Santo Stefano di Camastra, Cefalù, Termini Imerese, Palermo. Da qui si sono diretti verso Trapani, hanno fatto tappa nell’isola di Mozia e quindi hanno ripreso l’antica trasversale puntando verso la Sicilia orientale. A Cattolica Eraclea si sono dovuti fermare perché il viaggio non era più sicuro per il maltempo e l’alluvione dei paesi agrigentini. Il 24 aprile, quando le condizioni del tempo lo hanno consentito, i “camminatori” hanno ripreso il loro viaggio e la mappatura dell’itinerario. Ma hanno dovuto accelerare il cammino perché, racconta De Caro, “abbiamo trovato le campagne invase dalle zecche e non potevamo quindi passare la notte in tenda”. Da Niscemi, il gruppo si incamminerà per Vittoria e conta di arrivare a Camarina, punto di partenza, entro il 6 maggio.