Massima solidarietà da parte di Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, all’imprenditrice Cinzia Orabona, titolare della enoteca letteraria “Prospero” di Palermo, vittima nei giorni scorsi di minacce e insulti sulla propria pagina Facebook per avere vietato l’ingresso nel locale a coloro che non si sono vaccinati. “Non è accettabile questa forma di becera violenza che sfocia addirittura in minacce di morte che testimoniano l’ignoranza culturale di chi pensa di condizionare la libertà di iniziativa imprenditoriale”.

Campagna “no vax no drink” condivisibile

Gli insulti sono piovuti per via della singolare iniziativa dell’imprenditrice che ha promosso la campagna “No vax no drink”, con cui la donna ha voluto rilanciare la necessità di difendere la salute dei propri clienti, dei propri dipendenti e l’esigenza collettiva di raggiungere quanto prima l’immunità di gregge. “Un’idea più che condivisibile – aggiunge Di Dio – e va nella direzione tracciata anche da Confcommercio Palermo con la campagna ‘No vaccini no (ri)parti’ che punta alla sensibilizzazione dei nostri imprenditori, dei dipendenti e anche dei clienti a sottoporsi a immunizzazione per scongiurare il pericolo di una nuova ondata di ricoveri. Chi la pensa diversamente non ha il diritto di imporre le proprie idee che, per la verità, riteniamo non adeguatamente informate e responsabili. Tutte le forme di violenza, anche quelle verbali, vanno censurate con fermezza”.

I vertici di Confcommercio andranno presto a trovarla

Patrizia Di Dio, insieme ad Antonio Cottone, presidente di Fipe Confcommercio Palermo, andrà personalmente all’enoteca Prospero per incontrare Cinzia Orabona e manifestarle solidarietà e vicinanza anche di presenza.

L’esplosione di rabbia

La Orabona è stata minacciata di morte e insultata sui social nel momento in cui si è diffusa la notizia che all’ingresso del suo locale aveva affisso un avviso con cui ha invitato a entrare solo i clienti vaccinati e lo stesso messaggio lo ha scritto sulla pagina Facebook del locale: “Siamo da sempre aperti a tutti i generi, a tutte le età, ai cani, agli unicorni e agli hobbit. Da oggi no vax, no drink. Vi chiederemo la certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione. (anche la prima dose va bene)”. L’imprenditrice ha già presentato due denunce: una contro ignoti e un’altra alla polizia postale nei confronti di chi si è firmato con nome e cognome in maniera da consentire agli investigatori di risalire agli autori dei post pubblicati su Facebook.