Il ministro della Giustizia Maria Cartabia ha visitato oggi il soffitto ligneo della Sala Magna, il nuovo allestimento de “La Vucciria” di Renato Guttuso e le Carceri dell’Inquisizione al complesso monumentale dello Steri, sede del rettorato dell’Università degli Studi di Palermo.

“Siamo molto contenti di questa visita, tra la prime che abbiamo ricevuto in questi giorni iniziali di mandato rettorale – commenta il Prorettore Vicario UniPa, professore Enrico Napoli, che ha donato al ministro Cartabia il sigillo dell’Ateneo – La sua presenza allo Steri e il vivo interesse con cui ha compiuto il percorso di visita attraverso i suoi tesori, con un momento particolarmente simbolico nelle Carceri dell’Inquisizione, ci hanno particolarmente onorati”.

Il capolavoro di Guttuso è in sala delle Armi

Il capolavoro del 1974 donato dal pittore bagherese all’Università di Palermo, è stato infatti riposizionato nella sala delle Armi, al piano terra, dove era stato collocato su iniziativa dell’allora rettore Giuseppe Silvestri, nel 2004. Dopo essere stata per anni nella stanza del prorettore vicario e poi nella Sala dei Baroni al primo piano, La Vucciria – rientrata a Palermo dopo la lunga trasferta a Roma, nella Sala della Lupa a Montecitorio – ha dunque un suo spazio dedicato.

Giorni addietro inaugurato SmARTable

A fine ottobre è stato inaugurato SmARTable, un sistema multimediale arricchito da tecniche dell’Intelligenza Artificiale che consente di “avvicinare” i visitatori alla narrazione pittorica del soffitto trecentesco della Sala Magna.

L’opera, realizzata nell’ambito del progetto PON intitolato “Vasarj – VAlorizzazione Smart del patrimonio Artistico delle città Italiane” dal gruppo di ricerca del professore Giuseppe Lo Re, Ordinario di Sistemi di Elaborazioni delle Informazioni e Coordinatore dei Corsi di Laurea in Ingegneria Informatica UniPa, nasce dall’esigenza di fornire agli utenti nuove modalità di fruizione degli spazi museali, arricchendo l’esperienza di visita con una stretta interazione tra le opere d’arte ed il mondo digitale.

A luglio scorso la app “Carceri dell’Inquisizione”

Lo scorso mese di luglio, l’Università degli Studi di Palermo ha lanciato la nuova app “Carceri dell’Inquisizione”, realizzata all’interno delle attività collegate al progetto Erasmus+ “Graffiti in prison”. L’app che consente ai visitatori di usufruire del suggestivo percorso gestito dall’Ateneo siciliano in maniera immersiva e multimediale, con lo scopo di trasformare l’esperienza museale in un viaggio alla scoperta del patrimonio storico e culturale della città. L’app è di facile utilizzo e una volta scaricata, con l’accesso al percorso museale, bisognerà attivare il QRCode per iniziare la visita guidata. Le varie sezioni dell’app offrono contenuti storico-artistici con approfondimenti e contestualizzazioni di un’epoca, quella a cavallo tra 1600 e 1800, in cui in quei luoghi vennero rinchiusi oltre seimila persone.