• Isola pedonale a Mondello, i divieti scoraggiano palermitani e turisti
  • Poche persone, rispetto al passato, nella borgata marinara
  • I commercianti denunciano un calo del fatturato
  • Dal 20 luglio scatterà la seconda fase della pedonalizzazione

E’ partita il 15 giugno la controversa fase 1 della pedonalizzazione del lungomare di Mondello, celebre borgata marinara a due passi da Palermo. L’assessore Catania lo aveva precisato: “Non ci faremo scoraggiare dalle critiche“. E le critiche oggi arrivano numerose, perché l’isola pedonale c’è ma manca la gente.

La domenica mattina nell’area interdetta al traffico

Sinora a Mondello è pedonale il tratto di via Regina Elena tra via Teti e via Glauco. Dal 20 luglio la pedonalizzazione sarà estesa all’intero lungomare, per la precisione da via Teti fino alla piazza di Valdesi.
Come si legge sul Giornale di Sicilia in edicola oggi, quella di ieri è stata una domenica mattina surreale.
Poca gente a Mondello nell’area pedonale e calo di bagnanti anche nei lidi, tutti scoraggiati dai divieti.
“Di giorno è un deserto – dice ancora al Giornale di Sicilia Santino Genovese, uno dei titolari del bar Touring – solo una striscia di asfalto bollente. Un po’ di movimento si crea di sera ma di giorno è finito tutto. Abbiamo perduto tutti i clienti di quella fascia oraria”.

Le perplessità dei commercianti

Le altissime temperature di questi giorni, poi, non invogliamo certo ad andare a passeggiare a Mondello nelle ore diurne. I divieti sono un ulteriore deterrente. Soltanto la sera arrivano nella borgata palermitani e turisti, ma sempre pochi rispetto alle aspettative.
Per Giovanni Savoca, uno dei responsabili del Touring, “la cosa giusta sarebbe introdurre i divieti dal tardo pomeriggio, quando le persone possono passeggiare”. E ancora: ” Qua abbiamo perduto almeno il 40 per cento del giro di affari. Siamo arrivati al paradosso che alle nove di sera dobbiamo dare la serata di libertà a un barman, tanto ne basta uno, non era mai accaduto. E che dire di queste mirabolanti navette che fanno la spola? Interrompono il servizio alle 21.45, proprio quando dovremmo cominciare a lavorare noi”.
Fortemente critico anche Benito Sorce, responsabile di un chiosco che un tempo vendeva 800 panini al giorno e che adesso non esclude la chiusura perché la gente che arriva a Mondello è davvero poca rispetto al passato.
“E’ stata una mazzata – dice -, non si fanno le isola pedonali con quattro panchine e due alberelli. Dov’è l’intrattenimento? Chi vigila sugli abusivi che ci stanno rovinando?”.

Intanto una raccolta firme per modificare l’ordinanza comunale

“Abbiamo sottoscritto la raccolta di firme promossa dal Consigliere della Settima circoscrizione Piero Gottuso di Forza Italia che chiede all’assessore alla Mobilità del Comune di Palermo alcune modifiche all’ordinanza che prevede dal 20 luglio lo stop alle auto a Valdesi”. Lo annuncia il commissario cittadino di Diventerà Bellissima Palermo, Eduardo De Filippis, aggiungendo: “Bisogna rendersi conto di come già in queste giornate raggiungere la borgata di Mondello ha creato disagi sia ai cittadini che ai turisti. Purtroppo come prevedevamo un provvedimento del genere imposto senza alcun criterio sta danneggiando i commercianti della zona ed altresì scoraggiando molti cittadini dal frequentare Mondello. Attuare il provvedimento che prevede dal 20 luglio la chiusura anche della piazza di Valdesi è un errore da parte dell’amministrazione comunale, non ci sono i modi né i tempi. Mancano parcheggi, le navette transfert sono insufficienti, con il doppio senso di circolazione in via Principe di Scalea vengono meno i posti auto dei residenti, tra l’altro proprio nella prima parte del lungomare sono presenti servizi importanti per la collettività come le Poste e la Farmacia Hub Vaccinale”.
“Infine- conclude De Filippis – se l’obiettivo deve essere quello di chiudere un’area per partito preso senza realizzarci attività per farla vivere alla cittadinanza allora è già un errore in partenza. Per il futuro auspico che si ascoltino di più le Circoscrizioni e meno questi “fantomatici” comitati di quartiere che in alcuni casi a malapena rappresentano se stessi”.

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