I toni sono prudenti e delicati, mai rivolti personalmente ma il messaggio appare abbastanza evidente. E’ un invito a lasciare l’incarico ricoperto al teatro Massimo quello rivolto indirettamente dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla a  Marcella Cannariato, l’imprenditrice e vice presidente della Fondazione Dragotto finita nell’inchiesta della procura di Palermo sulla presunta corruzione che riguarda il Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.

La lettera di Lagalla

Il testo della lettera del sindaco viene reso noto dall’agenzia di stampa AdnKronos: “Con riferimento alle contestazioni che vengono addebitate alla dottoressa Cannariato per ragioni non collegate al suo attuale incarico presso la Fondazione Teatro Massimo, si auspica che la stessa possa al più presto chiarire la propria posizione, rimanendo affidata alla sua esclusiva sensibilità ogni ulteriore valutazione a tutela della persona e delle sue pubbliche funzioni di rappresentanza”.

L’invito per via indiretta e la scelta affidata a lei

La missiva, firmata dal primo cittadino, che è anche presidente della Fondazione Teatro Massimo, Roberto Lagalla, è stata inviata al sindacato Libersind, che nei giorni scorsi aveva espresso preoccupazione dopo la recente inchiesta per corruzione della Procura di Palermo che coinvolge, oltre al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, anche la consigliera di indirizzo della Fondazione Teatro Massimo, Marcella Cannariato.

Cannariato ha già smentito tutto

Ma la Fondazione Tommaso Dragotto ha immediatamente smentito uno dei passaggi nei quali si ricostruiscono i presunti rapporti corruttivi che la procura contesterebbe al Presidente dell’Ars:  “Nessun incarico ai collaboratori del presidente dell’ARS”.

“Con riferimento alle notizie secondo cui, in relazione all’evento ‘Magico Natale’ del 2023, la Fondazione Tommaso Dragotto avrebbe assegnato incarichi corruttivi ai collaboratori del presidente dell’ARS (Sabrina De Capitani e Salvatore Pintaudi), la scrivente Caterina Marcella Cannariato, vicepresidente della Fondazione medesima, che ha personalmente coordinato l’evento di cui sopra, precisa che nessun incarico è mai stato conferito dalla Fondazione Tommaso Dragotto ai predetti collaboratori del presidente dell’ARS e che, comunque, né la scrivente né la Fondazione hanno assolutamente compiuto alcun illecito” si legge in una lettera aperta inviata proprio da Cannariato