Una voce soltanto, per ora, che fa rumore: un suicidio per un matrimonio combinato dai genitori bengalesi, il rifiuto di una vita così e la decisione di farla finita. Un’ipotesi, appunto, rilanciata dalle aule della sua scuola, e poi rimbalzata sui social.  Il corpo della diciassettenne bengalese Fauzia Islam, scomparsa improvvisamente da casa la scorsa settimana, è stato riconsegnato nella tarda serata di sabato alla famiglia, che da anni vive a Palermo. Dunque non è stata disposta nessuna autopsia: gli investigatori hanno trovato inutile questo passaggio, e a questo punto non si sa se continueranno o meno le indagini.

Il suicidio e il post

Un suicidio, quindi. Ma causato sembra dalla pressione esercitata sulla ragazza per convincerla a sposarsi. L’ipotesi è stata lanciata in un post da una compagna di scuola, e nelle aule del Cassarà se ne parla da giorni, notizia poi rimbalzata sui social:
“Prima di sparire ha scritto cose riguardanti la morte,  hanno trovato il suo zaino e i suoi documenti quasi vicino casa mia ( Vergine Maria) su degli scogli, e  hanno trovato il suo corpo ad Aspra. Una 17enne che si è suicidata per colpa della pressione culturale dei suoi genitori. Non ho parole. Veramente”, si legge su un post di una ragazza, sua compagna di scuola.

L’ultimo avvistamento

L’ultima volta che la ragazza è stata vista viva è stato martedì mattina quando la giovanissima, come ogni giorno, ha atteso l’autobus che l’avrebbe portata a scuola, il liceo Ninni Cassarà di via Don Orione. Lì, però non è mai arrivata. Non è escluso che la giovane abbia, invece, preso i mezzi per raggiungere il mare, visto che proprio dalla fermata in centro partono anche il 731 e l’806 diretti a Vergine Maria e a Mondello. Una cosa che tutti i ragazzi hanno fatto almeno una volta nella vita: saltare la scuola e andare a mare, magari con gli amici. Cosa sia successo dopo, però, è ancora tutto da chiarire e la squadra mobile sta indagando per definire i contorni di una vicenda tutt’altro che chiara.

L’allarme lanciato dai compagni

Sono stati i compagni, i primi a lanciare l’allarme con un appello sui social cui ha fatto seguito la denuncia di scomparsa. Hanno raccontato che la studentessa, proprio qualche ora prima di sparire avrebbe scritto su Whatsapp alcune frasi inquietanti: “Pensaci due volte prima che sia troppo tardi” e “Ucciditi o bevi il caffè, io ho smesso di bere caffè”.

I messaggi inquietanti

Su Instagram, invece, ha cambiato il suo nome in “Death”, ovvero “morte” e anche la sua bio: “Sorry Albert Camus, i stopped drinking coffee”, sempre in riferimento alla frase che ha preoccupato i compagni.

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