“Valuteremo insieme ai gruppi di opposizione la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione: forse è l’unico modo per farlo venire in aula, se non altro lo farà per salvare la sua poltrona”. Lo ha detto il capogruppo PD all’Ars Giuseppe Lupo, intervenendo in aula nel corso della seduta di oggi.
“Il Presidente della Regione è uno dei 70 deputati dell’Ars ed ha il preciso dovere di partecipare ai lavori d’aula – ha aggiunto Lupo – d’altronde è per questo che percepisce l’indennità parlamentare. Musumeci non si vede a sala d’Ercole da quando ha abbandonato i lavori per protesta contro un deputato che aveva legittimamente chiesto il voto segreto, così come previsto dal regolamento. Evidentemente Musumeci pensa di dettare le regole al parlamento e non accetta alcun tipo di dissenso rispetto alle sue scelte: questa è una concezione dittatoriale, ricordiamo a Musumeci che siamo in democrazia e le regole non le detta lui, le vota il parlamento”.
E mentre l’Ars discuteva di una possibile sfiducia il governatore andava in tv a minacciare di tornare a chiudere la Sicilia “Da cittadino sono fortemente preoccupato, da governatore temo che si debba necessariamente tornare indietro. Non vorrei assolutamente farlo, ma se queste scene si dovessero ripetere nelle prossime giornate sarò costretto ad adottare provvedimenti” ha detto Musumeci, commentando a Pomeriggio 5, le immagini della Movida della Vucciria di Palermo con molti dei giovani in strada senza mascherine e senza il rispetto della distanza imposti dalla pandemia Covid19.
E sull’altro grande tema di polemica ovvero la delega ai Beni Culturali e all’Identità siciliana conferita alla Lega il capogruppo degli Autonomisti e Popolari cerca di togliere materia di scontro con un disegno di legge con il quale si assegna al Presidente le competenze relative proprio alla tutela dell’identità siciliana sottraendole all’assessorato ai Beni Culturali.
“Il tema dell’identità siciliana – dice Carmelo Pullara, presentatore del Disegno di Legge – ha animato, anche aspramente, le ultime giornate. Non sfugge, infatti, come le dinamiche dei social network e degli organi di informazione abbiano animato il dibattito. L’identità, la cultura, l’istruzione, la rappresentazione, la promozione della storia, dell’arte, della lingua siciliana, del carattere, del folklore e della sua storia (indumenti storici e canti della tradizione), degli interessi di un popolo, rischiano di appannarsi – sottolinea Pullara – e vanno governati con la massima autorevolezza e col potere di intervento in ogni ramo del Governo regionale”.
“Pertanto, con il Disegno di Legge, di cui avevo anticipato il contenuto ed oggi da me presentato, in ARS – aggiunge Pullara – si propone la modifica dello status dell’Assessorato ai Beni culturali, trasferendo al Presidente della Regione le prerogative e le competenze della delega all’ “identità siciliana”, di cui ne assicura il coordinamento verso i singoli Assessorati”.
“Il Disegno di Legge in esame – chiarisce Pullara – non deve apparire come una resa, ma come una riaffermazione dei principi statutari e del regionalismo. Non esiste, infatti, un solo ramo dell’Amministrazione regionale, che non sia connotato da un’evidente identità siciliana, per le ragioni storiche che ci vedono custodi del nostro Statuto regionale.
Per tali motivi – conclude Pullara – ritengo corretto che il termine identità siciliana sia tra le competenze assegnate alla Presidenza della Regione, luogo eletto e di indirizzo per tutti gli assessorati e i dipartimenti regionali”.
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