La decisione dei congiunti di una donna, vittima di una emorragia cerebrale inoperabile, permette di dare nuove speranze a pazienti in attesa del trapianto. La scelta di donare gli organi ha messo in moto la complessa macchina organizzativa.

La storia clinica

La donna era stata ricoverata il 4 aprile scorso all’Ospedale Ingrassia con emorragia cerebrale massiva inoperabile. Ieri c’è stata la comunicazione da parte del coordinatore locale prelievi d’organo dell’Asp di Palermo, Calogero Bellia alla Direzione medica di presidio che ha convocato – per l’accertamento della morte cerebrale – il collegio medico, composto dal direttore sanitario dell’Ingrassia, Nino Di Benedetto, da Luca Vicari (neurofisiopatologo) e Maria Rotolo (rianimatore), coadiuvati dal tecnico, Barbara Laganà , medici di sala Calogero Bellia e Dario Mariano.

L’espianto

Nonostante l’età avanzata c’erano le donazioni per l’espianto di alcuni organi che possono ridare la vita e la vista ad altre persone. Al termine del periodo di osservazione di 6 ore e dopo avere acquisito il consenso dei familiari è stato organizzato – con il continuo contatto e coinvolgimento del Centro Regionale Trapianti – il prelievo degli organi. L’intervento è stato effettuato questa mattina nel complesso operatorio dell’Ospedale Ingrassia da una equipe multidisciplinare composta da medici delle Molinette di Torino e dell’Ismett di Palermo, coadiuvati dal personale medico ed infermieristico del nosocomio dell’Asp di Corso Calatafimi. Sono stati prelevati fegato, reni e cornee.

La generosità

“Ringrazio i familiari della donna per il grande gesto di amore e generosità – ha detto il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – il prelievo degli organi consentirà di dare nuove prospettive di vita a pazienti in attesa del trapianto. E’ emblematico che la donazione sia avvenuta esattamente una settimana dopo la Giornata nazionale della donazione e del trapianto di organi, tessuti e cellule (l’11 aprile scorso, ndr), a conferma della sensibilità che sempre più coinvolge le persone. Un doveroso ringraziamento va, inoltre, all’organizzazione ed all’equipe multidisciplinare che ha lavorato con grande senso etico e spirito di collaborazione ed integrazione”.