Nello Musumeci, presidente della Regione, contestato in apertura della manifestazione all’interno della Chiesa di Santa Maria dello Spasimo in occasione dell’incontro organizzato dalla giunta i per raccontare i suoi tre anni di governo ed evidenziare i punti programmatici per i prossimi mesi.

Fuori, però, non sono mancate le contestazioni. Un gruppo di manifestanti hanno atteso l’arrivo del Presidente davanti l’ingresso dello Spasimo per criticare il suo operato e chiedere le sue dimissioni.

“Migliaia di lavoratori ancora precari, pianificazione territoriale finalmente completata in settori strategici (come i rifiuti – che intendono bruciare all’interno di due termovalorizzatori che causeranno malattia e morte nei territori, per gli abitanti), miliardi di investimenti che finiranno nelle tasche delle solite imprese del Nord per non dare in cambio servizi ai siciliani, centinaia di cantieri ancora aperti, una sanità che hanno ereditato in condizioni disastrose e che si sono adoperati per mantenere tale, una pandemia che hanno saputo gestire nel peggiore dei modi, «spalmando i morti» come solo Ruggero Razza sa fare” – afferma al megafono Giovanni Siragusa di Antudo, organizzatore della contestazione.

Uno striscione molto eloquente: “tre anni di minchiate”. È così che l’operato di Musumeci viene giudicato.

“Musumeci dice che l’opinione dei cittadini resta la più importante per ogni amministratore pubblico. Noi abbiamo voluto esprimere quella di una gran parte dei siciliani. Per tutti gli scandali in cui i suoi uomini di fiducia sono stati coinvolti, per tutte le promesse non mantenute, anche solo per aver permesso alla Lega Nord di entrare nella giunta, Musumeci deve dimettersi” – conclude Siragusa.

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