“Si tratta di un passo ormai non più rinviabile. Sarà la base a compiere la scelta migliore ma Diventerà Bellissima è pronta a federarsi con un partito nazionale con quale condividere scelte e indirizzi”.

A dirlo senza mezzi termini in una intervista al Tempo è il governatore siciliano Nello Musumeci che lancia, così, il suo movimento/partito nell’agone nazionale vera sfida di domani che non vede più solo la Sicilia come terra da governare.

La scelta da fare, però, non è scontata. Ci sono due forze vicine a Diventerà Bellissima con le quali il movimento potrebbe scegliere di federarsi. Due forze che avrebbero interesse a questa federazione visti i numeri di Diventerà Bellissima nell’isola. Si parla di 9500 iscritti, 140 mila voti raccolti, centinaia di consiglieri comunali in giro per l’isola e qualche decina di sindaci che circuitano intorno ai 5 deputati regionali. Una forza che è cresciuta nel tempo, facendo una scorta di campagna acquisti o meglio attraendo adesioni.

Una forza, però, solidamente radicata all’interno della coalizione di centrodestra “Sono convinto che oggi la coalizione che governa la Sicilia – dice ancora Musumeci – possa offrire un modello di centrodestra organico a livello nazionale, assolutamente omogeneo pur nella diversità delle singole forze”

E allora con chi federarsi Con la Lega appena entrata nella giunta di governo siciliana? “La Lega è nella maggioranza di governo regionale fin dal primo giorno anche se non ha avuto una rappresentanza in giunta. E’ stata, insieme a Fratelli d’Italia, la forza politica che alla vigilia incandescente della campagna elettorale siciliana aveva dato subito il suo disco verde alla mia candidatura”.

E allora, visto che i due partiti per Musumeci sono sullo stesso piano, alleanza con chi? “Per me è indifferente – continua il governatore – scelga la base. L’importante è avere una forza con cui federarsi. E’ successo in altre regioni, succederà anche in Sicilia”.

L’obiettivo, dunque, è la ribalta nazionale. Da un lato per incidere come Sicilia e come Mezzogiorno nel quadro politico ma anche per guardare al governo del paese visto che l’attuale situazione politica viene valutata come traballante “Vedo il Premier Conte in una solitudine sempre più affollata di opportunisti e di personaggi che molto mi ricordano i capponi di Renzo” ma Musumeci non risparmia le critiche sul fatto e sul da farsi “L’emergenza è stata gestita con molta incertezza. la lacuna peggiore è stata l’incapacità di saper dotare il paese degli opportuni dispositivi di protezione”. Sui provvedimenti per il rilancio fin qui assunti Musumeci vede “molti titoli di giornali e poco altro”.

Sul mezzogiorno è ancora più critico “La Sicilia e il Mezzogiorno d’Italia ancora continuano a rimanere senza una strategia, una proiezione futura. E’ assurdo mettere a disposizione fondi per il Mezzogiorno avulsi da una seria programmazione”.

Il primo tema, però, oggi è quello della scuola “Il governo centrale mostra ancora incertezza. Verificheremo in Conferenza Stato regioni quali saranno le scelte definitive e, se necessario, adotteremo misure correttive perchè nelle scuole vivono i nostri figli e i nostri nipoti”

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