Domani la Cgil presenta la “Carta dei diritti universali del lavoro” a Bagheria, alle forze politiche e sociali del territorio, alle associazioni sindacali di volontariato, ai movimenti ambientalisti, alle amministrazioni comunali del distretto. L’iniziativa, organizzata dalla Cgil di Bagheria, si tiene alle 16.30 a Palazzo Aragona – Cutò, in via Consolare.
Intervengono il segretario Cgil Bagheria Adele Cinà e il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo.
Sarà presentata alla città la raccolta di firme avviata dal 9 aprile dalla Cgil in tutta Italia per il disegno di legge di iniziativa popolare sulla “Carta”, il nuovo Statuto dei lavoratori, e per tre quesiti referendari che la rafforzano. Nello spazio sarà allestito un banchetto per la firma. L’intento è parlare di diritti e tutele e rimettere al centro dell’attenzione il tema del Lavoro, in un comune che è il che è il secondo della provincia di Palermo con 55.615 abitanti, con un reddito medio su 6 mila 319 euro.
“Vogliamo proporre alle forze politiche e sociale di realizzare insieme una piattaforma per rilanciare l’economia del paese. Questo incontro vuole essere il primo passo per un lavoro comune – dichiarano Enzo Campo e Adele Cinà – La crisi a Bagheria è insostenibile, troppi edili non lavorano da anni, le aziende chiudono. Il tema del lavoro che manca si incrocia con l’esigenza di mettere al centro la persona, chiedere più diritti, rafforzare la contrattazione, cancellare le diseguaglianze tra i lavoratori e riunificare il mondo del lavoro con diritti che valgono per tutti”.
Aziende e negozi che chiudono, l’edilizia, un tempo settore forte del paese, in crisi. Oggi a Bagheria si inizia a guardare ad altri settori: i beni culturali e ambientali, il turismo.
“Le attività produttive sono al collasso, non registriamo alcun segnale di ripresa e a breve sarà allarme sociale quando anche il sistema degli ammortizzatori sociali non riuscirà a soddisfare tutto il fabbisogno – aggiunge Adele Cinà – Il nostro obiettivo è quello di discutere con tutti quelli che interverranno non solo sul tema dei diritti e delle tutele contenute nella nostra Legge di iniziativa popolare ma anche del Lavoro, il lavoro che anche in questo territorio scarseggia o si è perso”.
“L’unico intervento nazionale in questi ultimi anni è stato il finanziamento della zona franca urbana di Bagheria, di cui ancora non si conosce l’impatto economico – continua Adele Cinà – Serve una piattaforma per rilanciare l’economia del territorio. Con interventi che guardino da un lato ai settori tradizionali, ormai al palo ma indispensabili per trainare il rilancio dei consumi, ossia l’edilizia, il terziario e i servizi. Dall’altro a quei settori emergenti, per cui esistono i fondi europei, come i beni ambientali e culturali, che possono essere un grande volano per il turismo, ma anche le filiere dell’agroalimentare, in una logica di innovazione produttiva”.
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